Preghiera interreligiosa al Cimitero, il Vescovo: 'Il virus non conosce passaporti'
Dopo una breve illustrazione del significato dell’iniziativa da parte di don Celini, i ministri, nelle rispettive tradizioni, hanno elevato a turno un pensiero e una preghiera per i defunti di questo tempo di emergenza, di protezione per le nostre comunità, di invocazione per la fratellanza e la pace, condividendo le fatiche vissute. FOTOGALLERY
Sono 1072 i morti per Covid ufficiali in provincia di Cremona (dato di ieri di regione Lombardia) un numero altissimo, in una regione che complessivamente nel conta 15.411, 115 solo nell’ultima giornata. A loro è stata dedicata la preghiera interreligiosa voluta dalla Diocesi presso il cimitero questa mattina alle 11. L’invito del vescovo mons. Antonio Napolioni e di don Federico Celini, incaricato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della Diocesi, è stato rivolto alla comunità islamica, rappresentata dall’imam Hassan Fathi Abouelmagd, alla comunità Sikh (Gurdwara Sri Guru Kalgidhar Sahib), alla comunità cattolica rumena, con l’assistente spirituale don Anton Jicmon, alla Chiesa metodista nella persona del pastore di Cremona e Piacenza Nicola Tedoldi. Alla preghiera ecumenica hanno partecipato oltre al nostro vescovo, il sindaco Gianluca Galimberti, il prefetto Vito Danilo Gagliardi, il parroco e vicario zonale don Pietro Samarini.
Dopo una breve illustrazione del significato dell’iniziativa da parte di don Celini, i ministri, nelle rispettive tradizioni, hanno elevato a turno un pensiero e una preghiera per i defunti di questo tempo di emergenza, di protezione per le nostre comunità, di invocazione per la fratellanza e la pace, condividendo le fatiche vissute. Sono seguite le riflessioni del sindaco, del prefetto e la recita di un salmo seguito da una riflessione di mons. Napolioni. “C’è un bisogno struggente, nel cuore, nell’animo, nello spirito, da settimane e settimane, di poter onorare i nostri defunti come si deve. Non basterà questo momento, che però è già molto significativo. Arrivando ho incontrato, pastori e responsabili di altre religioni e a loro ho chiesto ‘voi quanti morti avete avuto.?’ Il virus non conosce passaporto e ha costretto tutti noi a riconoscerci creature fragili e ancora più fratelli; che questo dolore che diventa preghiera ci unisca anche di più in futuro”.
LA CELEBRAZIONE PUO’ ESSERE RIVISTA A QUESTO LINK: https://www.cremona1.it/video/tg-edizione-straordinaria-del-16-maggio-2020/
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