Cronaca

Rivarolo Mantovano, ripensare gli spazi dopo il Coronavirus con le zone 30: l'idea di Fertonani

Da questa premessa è partita l’idea postata sul blog “Cosa Rivarolo” nel post che ricorda come già nel 2017 il Comune di Rivarolo Mantovano abbia aderito al progetto di ANCI Lombardia “I Comuni per i diritti dei Bambini”, instituendo una Zona 30 in tutto il centro storico.

RIVAROLO MANTOVANO – Ripensare le città dopo il Coronavirus. Ripensare gli spazi, non tanto per tenere le distanze sociali che prima o poi riconquisteremo, ma per avere a disposizione più verde e centri meno trafficati di auto e comunque più sicuri. L’idea di zona 30 si amplia e, dopo Casalmaggiore, ora coinvolge anche Rivarolo Mantovano. Un neo laureato al Politecnico di Milano in urbanistica, Giuliano Fertonani, residente proprio nel comune virgiliano, prova dal proprio blog (QUI IL LINK) a ridisegnare gli spazi pubblici dei paesi per il post Covid, anche solamente per continuare a sostenere le zone 30. “Molte città come per esempio Milano e Parigi stanno creando processi partecipati – spiega Fertonani – per ripensare gli spazi pubblici aumentando le aree per l’utenza debole e mobilità dolce. Sarebbe carino iniziare una piccola riflessione anche riguardo i nostri paesi”.

Da questa premessa è partita l’idea postata sul blog “Cosa Rivarolo” nel post che ricorda come già nel 2017 il Comune di Rivarolo Mantovano abbia aderito al progetto di ANCI Lombardia “I Comuni per i diritti dei Bambini”, instituendo una Zona 30 in tutto il centro storico. Uno studio, quello di Fertonani, che va a implementare quel punto di partenza e che sembra riprendere l’abitudine romana di costruire strade partendo da cardo e decumano. In questo caso – spiega Fertonani – la Dorsale Verticale incontra luoghi di arte e cultura, come Palazzo Penci, la Fondazione Sanguanini, le scuole, connettendo questi luoghi con l’area di sosta posta a sud del paese. La Dorsale Orizzontale attraversa una delle vie più lunghe del paese (via Giuseppe Mazzini) e mette in connessione negozi e l’area artigianale del paese. L’intersezione delle due dorsali interessa la via posta a sud della piazza: via Cesare Battisti. Ed è proprio qui che l’intervento di Fertonani vorrebbe concentrarsi.

“La presenza dell’unico tabacchino del paese la rende una via molto frequentata. La suddivisione dello spazio pubblico è di circa l’85% destinato alle automobili, e solamente il 15% destinato ai pedoni. Il progetto segue invece le logiche delle Zone 30, prevede l’allargamento dell’area pedonale, inserendo verde per aumentare il comfort, mitigando il clima durante i mesi estivi. Si prevede la creazione di una nuova piazza pedonale posta a sud della via, a ridosso di Porta Parma, per creare un nuovo ingresso al paese, all’altezza della storicità del luogo. Grazie a questi accorgimenti si potrà destinare il 75% dell’area pubblica all’utenza debole come pedoni e ciclisti, e solamente il 25% sarà destinata alle automobili”.

Tutto questo passando da alcuni accorgimenti tecnici – tra cui presenza di alberi, panchine e passaggi pedonali rialzati in sicurezza – elencati nel blog ma con una raccomandazione: “I nuovi spazi pedonali riconsegnati alla cittadinanza, potranno essere vissuti dai residenti, turisti, persone di passaggio. L’allargamento delle aree pedonali, l’introduzione di nuove sedute, l’ombreggiamento grazie alla nuova vegetazione, con essenze non invasive o con aiuole, permetterà di ripopolare la via, e potrà essere l’inizio un nuovo sviluppo per l’area e l’intero paese, con la possibile apertura di nuove botteghe e la promozione di nuove iniziative”.

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