Le chiese si preparano per la ripresa delle celebrazioni tra distanziamento e sanificazioni
Oltre al distanziamento, bisogna sanificare sia le aree comuni come la sagrestia, sia gli oggetti ad esempio microfoni e ampolline. Sarà inoltre necessario collocare all’ingresso dell’edificio gli appositi contenitori per la raccolta delle offerte.
E’ la settimana che prelude alla ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, possibili dal 18 maggio secondo il protocollo stilato da Governo e Cei per scongiurare il rischio contagio da Covid-19. Le chiese cremonesi (che in realtà sono sempre rimaste accessibili per la preghiera individuale) ora si preparano ad accogliere in sicurezza i fedeli alle messe. Anzitutto è allo studio, da parte del legale rappresentante di ogni ente, la capienza massima del luogo di culto e di conseguenza la nuova disposizione di banchi e sedie per rispettare il distanziamento di almeno un metro laterale e frontale. In cattedrale, ad esempio, le sedie, collocate in tutte e tre le navate e nel transetto verso Palazzo Vescovile, dovrebbero diventare 250, mentre dovrebbero potersi accomodarsi due persone per ogni banco.Già a partire da domani, inoltre, dovrebbero essere apposti cartelli e posati i distirbutori di sanificatori.
Oltre al distanziamento, bisogna sanificare sia le aree comuni come la sagrestia, sia gli oggetti ad esempio microfoni e ampolline. Sarà inoltre necessario collocare all’ingresso dell’edificio gli appositi contenitori per la raccolta delle offerte, che i fedeli potranno dare in autonomia prima o dopo la celebrazione ma non durante. Da vuotare le acquesantiere, mentre dal protocollo non risultano particolari prescrizioni per l’accensione delle candele. Tutti i fedeli, in ogni caso, dovranno essere dotati di guanti e mascherina.
Ciascuna parrocchia inoltre dovrà posizionare liquidi igienizzanti in prossimità delle porte e dotarsi di dispositivi di protezione individuali per i collaboratori deputati al controllo degli accessi. Oltre a ciò, è da valutare l’area più adeguata per la confessione, in quanto le disposizioni prevedono “luoghi ampi e areati che consentano il rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza”. Il protocollo infine contempla la possibilità di messe all’aperto nel caso il luogo di culto non risulti idoneo alle indicazioni, ma al riguardo non ci sono ancora notizie riguardanti le chiese di Cremona e di Mantova (con rispettive province).
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