Warriors, Roberto Sensoli: “Aspetto con pazienza di poter tornare ad allenarmi in sicurezza”
Lo sportivo al quale mi ispiro è Luciano Castellini, estremo difensore soprannominato "Giaguaro", laureatosi Campione d'Italia con il Torino nell'ormai lontano '76
VIADANA – Esperienza, grandi parate ed una capacità innata di mantenere altissima la concentrazione della squadra in campo. In due parole: Roberto Sensoli. Il portierone dei Warriors, che dice di ispirarsi a Luciano Castellini, storico estremo difensore italiano di Napoli e Torino, ci racconta la sua quarantena con la speranza, a patto che venga fatto in piena sicurezza, di poter tornare in campo il prima possibile.
Come stai vivendo questa quarantena forzata. Come passi le tue giornate?
“L’Emergenza Coronavirus non ha modificato più di tanto la mia quotidianità. Siamo tutti più limitati, ed anche più preoccupati in casa, ma tentiamo di vivere questa situazione con serenità: anche il morale, in queste situazioni, gioca un ruolo molto importante. Passo le mie giornate guardando film ed ascoltando musica ma non sono un appassionato di Serie tv“.
Quanto ti manca il campo e il poter condividere allenamenti e gare assieme ai tuoi compagni di squadra?
“Il Campo mi manca molto, ma devo sinceramente confessare che, con tutto quello che sta accadendo, la mente viaggia spero comprensibilmente altrove. Abbiamo la necessità di superare questa emergenza, trovare un antipodo e provare lentamente a riappropriarci della nostra vita“.
Stai facendo qualcosa per mantenerti in forma?
“Per me è molto importante non rimanere fermo, anche sotto il profilo della salute. Cerco di fare movimento per mantenermi in forma ed evitare che si aggravi la situazione legata alla mia patologia“.
Pensi cambierà qualcosa nel mondo del Hockey dopo questa emergenza?
“In questo momento è complesso pensare di poter tornare in campo prima della scoperta e dell’immissione sul mercato di un vaccino. Il nostro, a tutti gli effetti, è uno sport di contatto. Io, come tutti i miei compagni, abbiamo una gran voglia di riassaporare l’emozione di una partita, ma è fondamentale che tutto avvenga nel massimo della sicurezza per tutti“.
Sei rimasto in contatto con i tuoi compagni di squadra? Se si, come vi sentite (con quale applicazione)
“Non sono molto social, per cui mi affido alle buone vecchie telefonate“.
La partita che in carriera non potresti mai dimenticare e perchè?
“Ricordo una gara giocata fra Coco Loco Padova vs Rangers Bologna, con quest’ultima la mia compagine prima del mio approdo ai Macron Warriors. Fu una partita memorabile, vinta dalla nostra squadra con un gol nel finale. Quei tre punti ci garantirono uno storico accesso ai play off“.
Una giocata che ricordi con particolare affetto e perchè?
“Il gol più bello che io ricordi fu segnato da Umberto Marotta, nostro compagno nei Macron Warriors Viadana, sino a qualche stagione fa. Fu una rete bellissima, realizzata rubando il pallone al portiere dei Madracs Udine con la palla depositata nel sacco a porta ormai sguarnita. Quel gol cambiò e sorti della partita“.
Hai un idolo nel mondo dello sport al quale ti ispiri?
“Vado molto indietro con la memoria, anche per motivi anagrafici (ridendo). Lo sportivo al quale mi ispiro è Luciano Castellini, estremo difensore soprannominato “Giaguaro”, laureatosi Campione d’Italia con il Torino nell’ormai lontano ’76. Lo ricordo, anche con la maglia del Napoli, come uno dei portieri più forti di sempre ed autore di parate al limite dell’impossibile“.
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