Cronaca

Decessi, per Istat Cremona seconda provincia peggiore: +391% a marzo 2020

Le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).

Quella di Cremona, con un +391%, a marzo 2020 è stata la seconda provincia italiana con il maggiore incremento della mortalità, rispetto ai quattro anni precedenti: a dirlo è l’Istat, che ha pubblicato oggi il Rapporto sull’impatto dell’epidemia covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente nel 2020, confrontata con la media del dato rilevato tra il 2015 e il 2019. Spicca anche il fatto che nel nostro territorio il contagio ha riguardato il 99,1% dei Comuni.

Complessivamente, si legge nel report, il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 “si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino”. Nell’insieme di queste province, i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156).

All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).

lb

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