Bozzolo, il flashmob di quaranta commercianti: il tintinnare delle chiavi per chiedere aiuto da piazza Europa
Alla presenza del sindaco Giuseppe Torchio, solidale con i manifestanti, ecco dunque un messaggio per la politica, sia essa a Roma, col Governo, o a Milano, con la Regione. Ma un messaggio di richiesta d'aiuto chiaro e fermo, che non può cadere nel vuoto e che, con Bozzolo, coinvolge molti altri paesi del nostro territorio.
BOZZOLO – Distanziati l’uno dall’altro, con la mascherina, ma anche all’aria aperta, in piazza Europa. Una sorta di via di mezzo tra lockdown e ripartenza vera e propria, come del resto è la Fase 2 di questa emergenza Coronavirus. Ma al contempo la volontà di alzare la voce. E’ stato un flashmob pacifico ma forte quello organizzato a Bozzolo dai commercianti lunedì mattina, primo giorno di una ripartenza che evidentemente non sta convincendo tutti, specie per le prospettive economiche che propone. A fare da colonna sonora dell’iniziativa, organizzata da Franco Medau, titolare del Piccolo Bar che sorge proprio in piazza Europa, il rumore delle chiavi delle saracinesche di quaranta attività del paese. Ciascun commerciante teneva in mano un cartello col nome della propria attività, messa a rischio dalla situazione contingente.
A spiegare i motivi della protesta un volantino distribuito dallo Studio In-Service, che fa da consulente per diverse piccole imprese commerciali e artigiane, spiegando “che tutti i paesi hanno subito un ingente danno economico; in alcuni casi, laddove ad esempio ci sono mutui o affitti da pagare, dipendenti o ancora situazioni nelle quali intere famiglie si dedicano alla medesima attività, si sfiora la disperazione. E questo lo diciamo nel pieno rispetto dei lutti e di chi ha perso qualche caro”. “Aziende che già prima dell’epidemia – spiega ancora la lettera – mandavano avanti le proprie attività a fatica, tenendo conto della realtà economica e degli sbocchi che ci sono in questi piccoli paesi, ma aziende volonterose e oneste. La ripresa sarà ancora più dura, considerando le restrizioni, gli investimenti da fare per la sicurezza, le riduzioni e anche la eventuale paura degli utenti. Perciò servono aiuti concreti e dignitosi, che possano permettere a queste attività di resistere e di continuare a esistere, fornendo il loro prezioso servizio nei nostri piccoli paesi”. Alla presenza del sindaco Giuseppe Torchio, solidale con i manifestanti, ecco dunque un messaggio per la politica, sia essa a Roma, col Governo, o a Milano, con la Regione. Ma un messaggio di richiesta d’aiuto chiaro e fermo, che non può cadere nel vuoto e che, con Bozzolo, coinvolge molti altri paesi del nostro territorio.
G.G.