Economia

Parrucchieri ed estetisti, la Cna scrive al Governo: 7 punti per 7 proposte e richieste

Le imprese e i dipendenti del settore hanno bisogno da subito di un piano aiuti corposo per far fronte alla lunga inattività: non basta una singola misura (come il bonus di 600/800 euro), ma servono una serie di provvedimenti in materia di fisco, ammortizzatori sociali, credito.

Sette punti per sette proposte e richieste. La Cna scrive direttamente al governo in difesa delle 135mila imprese e degli oltre 260mila addetti che formano il settore acconciature ed estetica, motore essenziale dell’economia italiana. “Incomprensibile come nei loro confronti ci sia una totale disattenzione da parte del governo”, tuona l’associazione di categoria.
“Il comparto può assicurare condizioni igienico sanitarie più che idonee per garantire la sicurezza degli operatori (titolari e dipendenti) e dei clienti, e per farlo si doterà di un protocollo di autoregolamentazione ancor più rigoroso rispetto alle indicazioni previste nei documenti ufficiali.

Le imprese e i dipendenti del settore hanno bisogno da subito di un piano aiuti corposo per far fronte alla lunga inattività: non basta una singola misura (come il bonus di 600/800 euro), ma servono una serie di provvedimenti in materia di fisco, ammortizzatori sociali, credito. Tutelando il lavoro – e permettendo alle imprese di riaprire fin da subito e non dal primo giugno come ha ipotizzato il governo – si potrebbe anche mettere un freno all’abusivismo, incrementando i controlli e le sanzioni e sensibilizzando gli stessi consumatori”.

Al coro di appelli che erano arrivati nei giorni scorsi – professionisti che si erano mossi anche individualmente scrivendo al sindaco Gianluca Galimberti e alla Prefettura – si aggiunge anche quello di Medaglia Laura, altra acconciatrice di Cremona. “Siamo pronti a fare tutto il necessario per riaprire in sicurezza, la categoria sta dimostrando grande senso di responsabilità, al primo posto mettiamo la sicurezza di tutti e gli operatori hanno le competenze sufficienti per garantire se stessi ed i loro clienti. Ci auguriamo che prendendo coscienza di tutto ciò, il governo possa riconsiderare la ripartenza almeno per il secondo step del 18 maggio”.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...