Economia

Rive Gauche: "Andrà tutto bene se mettiamo i diritti dei lavoratori prima dei profitti"

Dall’inizio di questa emergenza sanitaria è diventato un inno alla speranza lo slogan “andrà tutto bene” e ne siamo convinte/i anche noi a patto che mettiamo i diritti di chi lavora prima dei profitti

CASALMAGGIORE – Diritti a sinistra: no all’apertura dei supermercati il 1 Maggio. ‘Andrà tutto bene’ se mettiamo i diritti di chi lavora prima dei profitti. Questo il parere del Circolo Rive Gauche di Casalmaggiore.

Anche quest’anno – scrivono – nonostante l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia covid-19 festeggiamo il 1 Maggio, festa del lavoro che assume un significato ancora più importante per le condizioni in cui sono costrette milioni di lavoratori e lavoratrici, in particolare per coloro che sono impiegati nella GDO, settore nel quale alcune catene di supermercati fanno la scelta inaccettabile di rimanere aperti anche in questa giornata.

Dopo la conferenza stampa dell’11 marzo, in cui Conte dichiarava che si doveva chiudere tutto tranne le fabbriche, gli scioperi sono dilagati ovunque. La protesta si concentrava contro le condizioni di lavoro: senza dispositivi di protezione, senza mantenere le distanze minime in reparti e linee, spogliatoi e mense, tutti ambienti sovraffollati e mai sanificati. Confindustria ha fatto pressioni enormi per evitare che il governo sospendesse le attività produttive, e lo ha pure rivendicato pubblicamente, facendo infuriare la maggioranza della popolazione. Se la sua parola d’ordine era ‘l’Italia non si ferma’, quella dei lavoratori e delle lavoratrici era ‘non siamo carne da macello’, ‘la salute viene prima dei vostri profitti’.

Oggi sui giornali, in televisione e nei discorsi dei politici, si parla solo di Fase 2 e ripartenza. Il presidente del Consiglio Conte ha anticipato i contenuti del DPCM che sarà attivo dal 4 maggio 2020 ma bisogna evitare che la discesa della curva si traduca in un tragico “dejà vu” della tragedia che i nostri territori hanno vissuto nella fase ascendente della pandemia. Perché, alle condizioni attuali, il riavvio totale della produzione che abbiamo letto per mesi sulla carta stampata e che ora è stato ufficializzato dal Governo suona come una minaccia intollerabile. I lavoratori e le lavoratrici hanno già pagato un prezzo altissimo, dovranno rivivere gli stessi errori una seconda volta? Si continuerà a vedere la continuità produttiva anteposta alla salute delle persone? Il governo della Regione continuerà ad adottare questa disastrosa gestione dell’emergenza?

Dall’inizio di questa emergenza sanitaria è diventato un inno alla speranza lo slogan “andrà tutto bene” e ne siamo convinte/i anche noi a patto che mettiamo i diritti di chi lavora prima dei profitti“.

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