La sanificazione con l'ozono: come funziona e cosa garantisce L'esperienza presso Azotal con la ditta Zoni
L'ozono, riconosciuto dal 1996 dal Ministero della Salute come presidio naturale di sterilizzazione capace di inattivare batteri e virus, viene sparato verso l'alto e poi, essendo pesante, cade e sanifica, senza lasciare residui e consentendo l’utilizzo dell’ambiente dopo poche ore. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – I due palloncini all’improvviso esplodono. Nessuna magia, semplicemente la prova del guanto, ossia la prova regina che certifica che il processo di ozonolisi funziona e che l’ozono prodotto è sufficiente a compiere il proprio scopo, ovvero sanificare. Quando la gomma è a contatto con l’ozono, i doppi legami sulla superficie reagiscono rapidamente con l’ozono stesso e la maggior parte di essi forma un ossido d’ozono, che trasforma rapidamente la catena di gomma originariamente morbida in una catena rigida contenente molti anelli di ossido. Per questo i guanti o i palloncini esplodono.
Siamo partiti dalla fine per osservare da vicino la sanificazione di ambienti interni mediante l’ozono. Lo facciamo incontrando a Casalmaggiore la ditta Zoni, specializzazione in questo settore, durante il lavoro alla ditta Azotal, che col responsabile di produzione Franco Manzoni spiega di avere sempre adottato tutti i presidi sanitari per i dipendenti, ma anche di essere andata oltre. A Michela Scaramuzza della ditta Zoni, entrata con tutte le protezioni del caso, compresi doppi guanti – i blu in nitrile, i bianchi in lattice – il compito di spiegare come funziona la sanificazione nel dettaglio. L’ozono prodotto mediante scariche elettriche assorbe l’ossigeno dall’ambiente e così si passa all’ossigeno trivalente: la macchina, israeliana e di prima qualità oltre che certificata (a differenza di tante altre oggi in commercio a prezzo basso ma con altrettanto bassa resa), consente di produrre una concentrazione di ozono elevata con una gittata fino a 15-20 metri in altezza. Poi l’ozono, riconosciuto dal 1996 dal Ministero della Salute come presidio naturale di sterilizzazione capace di inattivare batteri e virus, essendo pesante, cade e sanifica, senza lasciare residui e consentendo l’utilizzo dell’ambiente già dopo poche ore.
Giovanni Gardani