Mozione di sfiducia alla sanità regionale, Piloni: 'In emergenza assenza di una rete territoriale funzionante'
“Abbiamo atteso fin troppo a presentare una mozione di sfiducia contro una politica impreparata ad affrontare un’emergenza come questa” conclude Piloni. “La maggioranza stessa dovrebbe recepire un messaggio, e iniziare a ridiscutere la gestione della sanità. Ci sono state scelte politiche errate".
Mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, che “non vuole essere una sfiducia contro una persona, ma contro una politica sanitaria fallimentare” sottolinea il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, tra i firmatari del documento. “Abbiamo presentato questa mozione perché quello che sta succedendo da 70 giorni a questa parte sul territorio lombardo ha reso evidente come la politica sulla sanità lombarda non abbia funzionato”.
E sul nostro territorio le mancanze sono state parecchie, come sottolinea il consigliere del: “Il Cremonese, con i suoi 360mila abitanti, più di altri territori ha avvertito l’assenza di una rete sanitaria territoriale funzionante. Con ospedali come Oglio Po, che è stato depotenziato negli anni. O come quello di Cremona, che è stato oggetto di tagli (basti pensare all’eliminazione della Tin)”. E ancora, il nodo dell’ospedale di Crema, “che nella riforma rischiava di perdere l’autonomia, cosa che avrebbe reso molto più complessa la situazione di emergenza”.
Ma il problema non sono stati solo gli ospedali, su cui comunque si sono concentrati gli sforzi dell’amministrazione regionale: “E’ mancata l’assistenza domiciliare e tutto ciò che esiste fuori dagli ospedali” spiega Piloni. “Non si sono fatti piani strategici sulla prevenzione, tanto che le Rsa si sono dovute arrangiare e ancora oggi stanno facendo, speso sole, un lavoro straordinario: per questo andrebbero lasciate lavorare in pace, senza documenti e delibere della Regione, a meno che non si tratti di aiuti concreti. Lo stesso vale per i centri disabili: la Lombardia non è mai intervenuta”. C’è poi il problema della sanità territoriale: “Ai medici di base sono mancati i dispositivi di protezione e sono rimasti a lungo da soli”.
“Abbiamo atteso fin troppo a presentare una mozione di sfiducia contro una politica impreparata ad affrontare un’emergenza come questa” conclude Piloni. “La maggioranza stessa dovrebbe recepire un messaggio, e iniziare a ridiscutere la gestione della sanità. Ci sono state scelte politiche errate. Vogliamo richiamare queste responsabilità e aprire una fase nuova in Lombardia che metta al centro il territorio”.
Il documento presentato dal Pd “impegna il presidente e la giunta a rivedere radicalmente l’assetto, politico e tecnico, dell’Assessorato al Welfare e dei vertici della sua Direzione Generale, poiché è venuta meno la fiducia necessaria, indispensabile per affrontare con determinazione la fase della ripresa e garantire la progressiva normalizzazione del sistema sanitario e sociosanitario in una situazione di pandemia che ancora non può essere considerata sotto controllo”.
A preoccupare Piloni c’è poi la proposta di Forza Italia sulla realizzazione di un nuovo ospedale per Cremona, che secondo Piloni “porta con sé la sensazione che alcune forze politiche non abbiano capito cosa è successo e cosa sta accadendo in questo periodo. Qui il tema non è costruire nuovi ospedali, ma ricostruire una rete sanitaria territoriale che funzioni. Per rinnovare l’ospedale la Regione ha già stanziato dei fondi, ed è giusto perché ha comunque bisogno di essere sistemato. Ma bisogna anche pensare a una maggiore omogeneità sulla gestione della salute: il tema oggi è quello”.
lb