Conciliazione lavoro-famiglia ai tempi del Covid, assessore Piani: 'Servono risposte concrete'
“Numerosissime famiglie lombarde, già messe a dura prova dalle misure di distanziamento sociale, saranno presto chiamate ad affrontare la ripresa delle attività lavorative, senza alcuna risposta chiara da parte del Governo in relazione all’eventuale riapertura dei servizi educativi” sottolinea Piani.
“Non si può pensare alla fase 2 senza dare risposte concrete alle famiglie che si chiedono dove mettere i figli quando dovranno tornare a lavorare”: lo ha detto Silvia Piani, assessore regionale alle Politiche Educative e alla Famiglia della Lombardia, che ha inviato in queste ore una serie di proposte al ministro per la Famiglia Bonetti: offrire la possibilità di chiedere congedo parentale fino alla fine emergenza senza dover rinunciare allo stipendio, la continuazione del bonus baby sitter, la valutazione di una eventuale riapertura per alcuni servizi educativi, nel rispetto delle norme sanitarie.
“Numerosissime famiglie lombarde, già messe a dura prova dalle misure di distanziamento sociale, saranno presto chiamate ad affrontare la ripresa delle attività lavorative, senza alcuna risposta chiara da parte del Governo in relazione all’eventuale riapertura dei servizi educativi” sottolinea Piani. “Quali indicazioni si intende fornire rispetto alle preoccupazioni relative alla cura dei figli?”. “Lo Stato non può permettersi di tacere e di abbandonare le famiglie in questo particolare momento, con l’evidente rischio che tanti genitori scelgano di rinunciare al lavoro” continua l’assessore. “Rinuncia che è facile immaginare ricadrebbe principalmente sulle donne aggravando una situazione occupazionale che si sa già penalizza il nostro Paese nel confronto con altre realtà europee”.
Piani invita anche a ripensare a spazi e momenti di socialità per i minori, i più dimenticati in questa lunga crisi. “Ci aspettiamo che il Governo metta in campo delle idee e delle misure eccezionali di conciliazione e agisca prontamente per prevenire i danni ormai prossimi all’irreparabilità per il tessuto sociale e per il sistema educativo della nostra Regione” conclude Piani. “E a questo proposito siamo disponibili sin da oggi a forme di interlocuzione che lo rendano possibile”.
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