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Viadana, Zaffanella sull'ospedale: "Positive le ultime novità, ma dopo l'emergenza non si perdano Pot e centralità"

"Su questo importante obiettivo gli amministratori non devono dimenticare l’impegno per il concreto sviluppo dell’area casalasco – viadanese, sia attraverso la valorizzazione del Presidio Ospedaliero Oglio Po, sia attraverso lo sviluppo delle cure intermedie nel territorio di Viadana. Dovremo riparlarne con forza e determinazione al termine dell’emergenza Covid".

VIADANA – Sul tema della sanità viadanese interviene Fabrizia Zaffanella, candidata sindaco e soprattutto medico. “Apprendiamo ora dal Sito del Comune di Viadana che riaprirà a breve la struttura sanitaria di largo De Gasperi, non più come lungodegenza ma come Degenza di Sorveglianza per pazienti COVID Positivi, con la prospettiva, al termine di questa emergenza sanitaria, di essere poi autorizzata come degenza di comunità. Come è noto, la struttura di riabilitazione è stata chiusa circa 45 giorni fa e i pochi pazienti, verosimilmente Covid positivi , sono stati trasferiti con urgenza a Bozzolo e il tutto è avvenuto senza informare la comunità viadanese e neppure l’Amministrazione Comunale di Bozzolo. Inevitabile interrogarsi su quali saranno i passaggi futuri e le modalità di attivazione della nuova degenza e quali garanzie avrà la comunità viadanese di mantenere il ruolo strategico del presidio ospedaliero territoriale di Viadana”.

“Prima di tutto – spiega Zaffanella – occorre chiarire quali sono le caratteristiche generali della degenza di sorveglianza. Essa potrà accogliere pazienti affetti da infezione da Covid, autosufficienti, in una situazione clinica non più acuta, candidati alla quarantena, che presentino problematiche di fragilità sociale o familiare che rendano il periodo di isolamento a rischio, per difficoltà di monitoraggio clinico o per possibile trasmissione di infezione a soggetti fragili. Tenuto conto della situazione di epidemia, dell’alto numero di casi e di decessi segnalati a Viadana, e la presenza di contesti sociali e famigliari di grande criticità, favorenti peraltro la diffusione del contagio, penso che la scelta della Direzione ASST possa essere valutata positivamente”.

“Questa nuova apertura – precisa Zaffanella – rappresenta infatti, al momento attuale, una risorsa per la comunità in quanto consente la dimissione protetta dei pazienti ancora positivi ma dei quali non è ancora stata certificata la guarigione. Il loro rientro in famiglia potrebbe determinare la possibilità di creare nuove infezioni e, pertanto, la degenza di sorveglianza rappresenta un luogo sicuro nel quale i pazienti possono essere controllati e monitorati fino alla guarigione. Questo puoò avvenire con la garanzia di corretta divisione dei percorsi sporco-pulito, adeguata formazione e protezione degli operatori addetti, netta separazione dell’attività dei MMG.E non deve avvenire a discapito di servizi già in essere o in prospettiva (per esempio Neuropsichiatria). La presenza di una struttura Covid e la successiva riapertura del Centro Prelievi potrebbe inoltre agevolare l’attivazione del servizio dei test sierologici che, vista la nostra realtà, ad alta incidenza di casi, potrebbe essere utile per mappare i contagi”.

“Vorrei tuttavia segnalare – aggiunge Zaffanella – questa preoccupazione: questa nuova destinazione d’uso della struttura ospedaliera viadanese deve avere caratteristiche di assoluta temporaneità. Le rassicurazioni del Sindaco e del Direttore Generale ASST di Mantova ci confortano ma non dobbiamo dimenticare che a Viadana deve essere previsto un Presidio Ospedaliero territoriale (POT) “strutture multi servizio deputate all’erogazione di prestazioni residenziali sanitarie e sociosanitarie a media e bassa intensità per acuti e cronici e di prestazioni ambulatoriali e domiciliari” e, nella attuale struttura, dovrà essere realizzata una degenza di Comunità. “Le degenze di comunità sono un servizio residenziale territoriale, non ricompreso nell’ambito delle strutture di ricovero di cui al DPCM del 12/01/2017, che eroga degenze di breve durata rivolte a pazienti che necessitano di assistenza infermieristica continuativa e/o di interventi sanitari a bassa intensità clinica non gestibili al domicilio anche a causa del contesto di vita del paziente”.

“La Sanità viadanese – conclude Zaffanella – vuole avere garanzie di centralità. Come più volte dichiarato, la riforma sanitaria regionale del 2015 aveva posto l’obiettivo principale dello sviluppo dei servizi sanitari territoriali, aveva individuato strumenti, percorsi e competenze, come nel caso dei POT e dei PreSST, i quali dovrebbero tradurre dal punto di vista organizzativo e assistenziale i nuovi modelli della sanità del territorio che prevedono la presa in carico, la continuità assistenziale, le cure intermedie, l’attenzione per il cronico, l’assistenza domiciliare, la medicina di iniziativa. Su questo importante obiettivo gli amministratori non devono dimenticare l’impegno per il concreto sviluppo dell’area casalasco – viadanese, sia attraverso la valorizzazione del Presidio Ospedaliero Oglio Po, sia attraverso lo sviluppo delle cure intermedie nel territorio di Viadana. Dovremo riparlarne con forza e determinazione al termine dell’emergenza Covid”.

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