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Un patto territoriale per preparare la ripresa delle attività educative e scolastiche

“Diamo vita ad un vero e proprio patto territoriale tra scuola e tutti i soggetti sociali ed istituzionali interessati perché bisognerà andare oltre gli spazi ordinari ed utilizzarne altri: sia quelli aperti per esperienze didattiche, ma anche quelli che possono essere resi disponibili per ridurre il numero di alunni in presenza”.

Ormai è un dato certo: la riapertura delle scuole, in presenza di alunni e insegnanti, è rinviata a settembre, mentre continuano, grazie alla diponibilità dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, ai quali va il ringraziamento dell’Amministrazione comunale, le attività didattiche a distanza. Tuttavia, ancora non ci sono indicazioni circa la modalità della ripresa dell’anno scolastico e neppure riguardo alle modalità per l’organizzazione di attività estive, per bambini ed adolescenti.

Per cui, se da un lato vi è il sacrosanto diritto di bambini ed adolescenti di poter avere opportunità di partecipare ad attività educative e ricreative fuori dal perimetro domestico, all’aria aperta e con i loro coetanei, nonché  l’esigenza dei genitori che torneranno al lavoro e di poter inserire i figli in servizi estivi, dall’altra vi sono i necessari vincoli delle prescrizioni anticontagio per la garanzia della  salute di tutti che rendono davvero complesso  attivare questi servizi.

“Non possiamo ipotizzare di muoverci senza indicazioni da parte ministeriale e regionale, anche se questo non significa che siamo inattivi ma, al pari di altri Comuni, stiamo considerando come progettare alcuni interventi estivi e, a tale proposito, abbiamo aperto un tavolo con i rappresentanti del terzo settore che a Cremona gestisce doposcuola e centri estivi”, dichiara al riguardo l’Assessore all’Istruzione di Cremona Maura Ruggeri.

“Nei giorni scorsi come ANCI Lombardia – prosegue l’Assessore Ruggeri – abbiamo scritto al Ministero e alla Regione, rispettivamente per quanto di loro competenza, perché vengano al più presto diramate linee guida sulla ripresa delle attività scolastiche ed educative  che precisino anche il perimetro delle variabili da lasciare ai decisori locali. Come si può immaginare infatti, a seconda di come cambierà l’organizzazione scolastica e di quando riprenderà, avremo un impatto oltre che sull’organizzazione dei tempi di vita delle famiglie, sui tempi e orari della città, basti pensare, ad esempio al tema del trasporto casa-scuola”.

La necessità del distanziamento degli alunni porrà il problema di una diversa organizzazione della giornata scolastica, della riduzione delle ore in presenza, dell’introduzione di turni, si dovrà ripensare ed ampliare gli spazi a disposizione per la didattica: non sono aspetti che si possono improvvisare in breve tempo o all’ultimo momento. In particolare, nulla ancora è dato sapere sulla riapertura di asili nido e scuole infanzia, questione importantissima in vista della ripresa lavorativa dei genitori, anche per le ripercussioni sociali che la riduzione o un avvio ritardato di tali servizi può avere in termini di conciliazione famiglia – lavoro.

“In questo quadro di totale incertezza – dichiara l’Assessore Maura Ruggeri – crediamo che l’unico punto fermo sia quello che le modalità della didattica a distanza non sono legate alla situazione contingente, ma diventino modalità ordinarie, non in sostituzione certamente, ma in affiancamento alle modalità in presenza. Siamo consapevoli che questo può creare problemi perché non tutte le famiglie sono in grado di avere a disposizione strumenti e connessionie adeguati e che la cosa potrebbe pregiudicare seriamente il diritto allo studio per le fasce più svantaggiate. La prima azione concreta che ci siamo sentiti di proporre è quella stata di aiutare, per quanto ci è possibile, quelle famiglie destinando a tale scopo  parte delle risorse del fondo destinato al nostro Comune dalla Banca d’ Italia, in affiancamento a ciò che il Ministero dell’Istruzione ha già erogato alle scuole. Abbiamo raccolto già diverse segnalazioni e successivamente potremo provvedere a mettere a disposizione  risorse alle realtà scolastiche che ne hanno fatto richiesta”.

La seconda azione concreta riguarda i progetti del diritto allo studio, già approvati a suo tempo, e l’indicazione data ai dirigenti scolastici è di provare, nei limiti del possibile, a realizzarne perlomeno una parte con modalità a distanza. “Da subito intendiamo lavorare per dar vita ad un vero e proprio patto territoriale tra scuola e tutti i soggetti sociali ed istituzionali interessati perché, alla ripresa delle attività scolastiche, nel limite del possibile e in modo ragionevole, bisognerà andare oltre gli spazi ordinari ed utilizzarne altri: sia  quelli aperti  per esperienze didattiche, ma anche quelli che possono essere resi disponibili per ridurre il numero di alunni in presenza”, aggiunge l’Assessore Ruggeri pensando sin da ora ai prossimi mesi.

“L’esito dovrebbe essere quello di una scuola aperta a tutti gli effetti a cui dobbiamo pensare insieme, facendo leva ancora una volta soprattutto sulle competenze, sulla disponibilità delle risorse umane che, come comunità, abbiamo a disposizione con una buona dose di fantasia e di creatività, direi, data la situazione di emergenza e di incertezza che dovremo affrontare a lungo nella fase di transizione ad una normalità che, in ogni caso, non sarà quella di prima. A tale scopo abbiamo avviato contatti con i dirigenti scolastici e sono in programmazione incontri con l’Ufficio Scolastico Territoriale, con la Provincia, con il terzo settore, con i sindacati e con le associazioni dei genitori”, conclude l’Assessore all’Istruzione Maura Ruggeri.

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