Sanità a Viadana, contatto tra Cavallari e Stradoni, che rassicura: "Degenza di sorveglianza Covid-19 con 30 posti letto"
Rimarcando il ruolo strategico del presidio ospedaliero territoriale di Viadana, il Direttore ha confermato di avere già chiesto alla ASST di Cremona di poter riaprire, con personale del Carlo Poma, il punto prelievi di Viadana, ovviamente con criteri di distanziamento sociale e di sicurezza epidemiologica, e l’ambulatorio di diabetologia sempre con le cautele indicate.
VIADANA – Nei giorni scorsi il sindaco facente funzioni di Viadana Alessandro Cavallari si è personalmente rivolto al dott. Raffaello Stradoni, Direttore Generale della ASST di Mantova, per sottolineare il ruolo strategico che il presidio di Viadana ha sempre avuto per il territorio nonchè l’importanza dello stesso manifestatasi con forza durante il periodo di emergenza. Consapevole del fatto che si stia vivendo un’emergenza che non finirà il 4 maggio, ma pure del fatto che diventa ormai imprescindibile che si torni ad una sorta di normalità, Cavallari ha anche chiesto lumi sul futuro del presidio rimarcando con determinazione che lo stesso deve assumere il ruolo di Degenza di Comunità indispensabile per il territorio viadanese, che non dipende da quello cremonese e che deve rientrare nelle scelte strategiche mantovane.
Pressochè immediata la risposta del Direttore Generale, il quale ha confermato che si sta seguendo una linea strategica volta alla ripresa e alla istituzione di una degenza di sorveglianza per pazienti Covid-19 (persone cioè in attesa di certificazione virologica, ossia di tampone negativo) con 30 posti letto previsti. Il dott. Stradoni premettendo che, al contrario di quanto si ritiene nell’immaginario comune collettivo, non vi sono presidi più infetti e altri più protetti ma che, in realtà, tutta la rete ospedaliera ed ambulatoriale al momento della riapertura dovrà operare in modo sicuro per pazienti e lavoratori e tutti dovranno comportarsi come se si fosse in ambito Covid, ha confermato che, nello specifico, il presidio di Viadana sara indispensabile per facilitare i percorsi di uscita dei pazienti già guariti e in attesa di certificazione virologica.
Infatti la struttura sarà quindi dotata della tipologia e della quantità di personale (infermieri e oss invece che personale sanitario di provenienza non infermieristica) necessario affinché, appena concluso il periodo di crisi (presumibilmente dopo l’estate ma è ora difficile fare previsioni), la struttura possa già poter documentare il possesso dei requisiti per essere autorizzata come degenza di comunità. Rimarcando poi il ruolo strategico del presidio ospedaliero territoriale di Viadana, il Direttore ha confermato di avere già chiesto alla ASST di Cremona di poter riaprire, con personale del Carlo Poma, il punto prelievi di Viadana, ovviamente con criteri di distanziamento sociale e di sicurezza epidemiologica, e l’ambulatorio di diabetologia sempre con le cautele indicate, così da offrire nuovamente i servizi sanitari di cui la popolazione ha diritto.
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