Salute

Taurozzi e la critica al sistema tamponi: "I numeri forniti da ATS Valpadana stanno creando confusione"

Il grande problema deriva dal fatto che il dato dei positivi è un mix di dettagli. “Tiene conto - sottolinea Taurozzi - dei positivi del giorno, dei guariti sempre di quelle 24 ore e pure dei deceduti. Ats Valpadana dovrebbe invece in realtà scorporare questi dati, cosa che non fa”.

Il dato dei tamponi? Non è chiaro, anzi è chiaramente sballato e spesso poco indicativo. A dirlo è il professor Nicola Taurozzi, primario emerito di otorinolaringoiatria e docente all’Università di Milano, che è rientrato in servizio presso l’Asst di Mantova, all’ospedale Carlo Poma, e così commenta il dato in una chiacchierata con l’ex consigliere di San Martino dall’Argine Roberto Basché: “In Ats Valpadana qualche problema si è verificato. Il conto dei positivi è infatti incompleto nell’analisi che viene fornita giornalmente – spiega Taurozzi, riprendendo il caso della provincia virgiliana, che però si può ovviamente tradurre pure su Cremona, essendo l’Ats di riferimento la stessa -. Anzitutto bisognerebbe considerare la percentuale di incidenza del virus, dunque dei tamponi positivi rapportati al numero di abitanti di ciascun comune. Per esempio Mantova ha 249 casi positivi ma soltanto 5 positivi ogni mille abitanti; Viadana, che di casi ne ha 206, ha 10 soggetti positivi, dunque il doppio, sempre ogni mille abitanti”.

L’altro problema deriva dal fatto che il dato dei positivi è un mix di dettagli. “Tiene conto – sottolinea Taurozzi – dei positivi del giorno, dei guariti sempre di quelle 24 ore e pure dei deceduti. Ats Valpadana dovrebbe invece in realtà scorporare questi dati, cosa che non fa”. Taurozzi dice la propria inoltre su un’altra questione molto calda, ossia quella dei tamponi nelle RSA e in generale da somministrare ai sospetti positivi. “Sono state deliberate a livello regionale – spiega il professore del Poma – una USCA, ossia una Unità Speciale di Continuità Assistenziale, con visita a domicilio, ogni 50mila abitanti. Dovevano partire 200 USCA e su Mantova dovevano essere almeno 8, approssimando per difetto. Ad oggi invece non sappiamo quante USCA siano effettivamente attive. Per i tamponi serve correre, privilegiando al più presto personale sanitario, sia degli ospedali sia delle Case di riposo”.

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