Dal Perù a San Giovanni in Croce, con tanta voglia di imparare. Addio a Bethy Miranda Yanqui
Ogni scomparsa è un dolore. E il virus ha cancellato tante vite. Bethy Miranda Yanqui, o semplicemente Bethy, ora riposa e sorride nel ricordo di chi le ha voluto bene e di chi gliene vorrà per sempre
SAN GIOVANNI IN CROCE – Era arrivata dal Perù due anni e mezzo fa per aiutare la figlia Yessica Chahua Miranda con il bambino piccolo, affinché lei potesse essere facilitata nel lavoro. Senza conoscere nulla dell’Italia e dell’Italiano. Era semplicemente accorsa, lasciando nel suo paese il marito e gli altri due figli per quella figlia infermiera nella Fondazione Aragona. Bethy Miranda Yanqui era nata nel 1952, e a giugno avrebbe compiuto 68 anni. Aveva la tempra forte, e il volto sorridente.
Non deve essere stato facile per lei, in un paese nuovo, senza conoscere nessuno se non i suoi familiari, decidere di lasciare tutto per venire qui. Ma la scelta l’aveva fatta, così come aveva scelto, alla sua età, di rimettersi a studiare per imparare la lingua del paese che la ospitava. Si era iscritta al corso di italiano base organizzato dal Cpia di Casalmaggiore. Prendeva il suo treno da San Giovanni, scendeva in stazione a Casalmaggiore e poi raggiungeva la Diotti, sede dei corsi e poi tornava a San Giovanni. Era l’unica cosa che faceva per se stessa. Il Cpia organizza corsi per adulti e gli stranieri imparano la lingua a livello A1 A2 e possono conseguire anche la licenza media. Giornalmente si muoveva in treno da San Giovanni.
Aveva deciso di imparare l’Italiano e ci si applicava. Amava la scuola, e amava studiare. Tutte le insegnanti di Casalmaggiore e il personale ATA del Cpia la ricordano per il suo sorriso e la sua gentilezza. Aveva chiuso positivamente l’anno scorso il corso A1 e quest’anno frequentava l’A2.
Bethy Miranda Yanqui ora riposa, portata via dal virus implacabile. Si è spenta una settimana fa. Così la ricorda la sua insegnante di Italiano Rosy Sara Arcuri: “Ogni giorno sentiamo in televisione che migliaia di vite umane vengono spezzate da questo maledetto virus che ci ha rubato la nostra quotidianità e nei peggiori casi anche la vita. Così è stato per te Bethy. Ogni scomparsa è un dolore ma quando capita a una persona a te vicina t’immergi a 360 gradi e tutto diventa nero. Non ci posso ancora credere che non avrò più l’onore d’insegnare a te, di averti davanti mentre mi ascolti attenta, di scambiare quattro parole. Eri una guerriera, un esempio per tutti noi. Hai sacrificato la tua serenità per aiutare gli altri e questo sacrificio ti è costato la vita. Bethy non era solo la mia alunna, Bethy era una donna, una mamma, una nonna, una moglie eccezionale. Il tuo unico momento di felicità e spensieratezza era la scuola. Quanto è buffo: una cosa così odiata per te era il tuo gancio in mezzo al cielo. Eri te stessa tra quei banchi, tra il profumo dell’inchiostro delle penne e i fogli di carta. Voglio solo dirti che ovunque sarai in questo momento ti ricorderò sempre con tanto affetto, con ammirazione per essere comunque riuscita a fare della tua vita ciò che avresti voluto anche se avevi ancora tanta strada da fare. Ti saluto così Bethy, con un sorriso, lo stesso che indossavi sempre tu…”.
Ogni scomparsa è un dolore. E il virus ha cancellato tante vite. Bethy Miranda Yanqui, o semplicemente Bethy, ora riposa e sorride nel ricordo di chi le ha voluto bene e di chi gliene vorrà per sempre.
N.C.