Pizzetti: accusare l'agro-zootecnia come cogeneratore della pandemia è ingiusto e deleterio
"Accusare in modo terroristico e senza comprovate evidenze scientifiche un intero settore in una fase come questa è deleterio, denigratorio, ingiusto. Perciò è inaccettabile e fanno bene le organizzazioni agricole a reagire con determinazione. Per i produttori ma anche per i consumatori".
Questo territorio è stato martoriato più di altri dall’insorgere del Covid19. Oltretutto ben prima di altri. Negli affetti, nei sistemi sanitari. Nel sistema economico. Forse nel prossimo periodo soffriremo di meno sul fronte della salute. Continueremo a soffrire su quello delle libertà individuali. Soffriremo ancora molto sul terreno economico, produttivo, del commercio, dei servizi. Che in questo contesto davvero serio, si punti il dito accusatore contro il sistema primario accusandolo di essere un cogeneratore della pandemia va al di là del bene e del male.
L’agrozootecnia alimentare rappresenta da sempre un fulcro del nostro sistema territoriale. Pur tra difficoltà sta reggendo in questa condizione di crisi epocale. Garantisce lavoro e approvvigionamenti. Anche reddito aziendale. Indubbiamente pure in quel comparto produttivo andranno introdotte innovazioni e migliorie ulteriori, sempre più attente alla sostenibilità ambientale. Ma accusare in modo terroristico e senza comprovate evidenze scientifiche un intero settore in una fase come questa è deleterio, denigratorio, ingiusto. Perciò è inaccettabile e fanno bene le organizzazioni agricole a reagire con determinazione. Per i produttori ma anche per i consumatori. Molte meno convinzioni dovranno uscire dalle tante bocche della verità. Il metodo empirico dice che in questi due mesi gli agricoltori lavorano, molte imprese producono, il termovalorizzatore funziona a pieno regime e meno male che c’è visti i rifiuti sanitari non smaltibili in altro modo.
Eppure l’inquinamento atmosferico è fortemente calato. Concorrono certo, ma i principali fattori che lo generano probabilmente stanno altrove. Magari traffico veicolare e caldaie di casa c’entrano qualcosa. Naturalmente anche qui occorrono ulteriori approfondimenti. Però, se tanto mi dà tanto, almeno le accuse indiscriminate verso un intero comparto andrebbero evitate al pari del coronavirus. Magari la forte internazionalizzazione della Lombardia e la sua elevata densità di popolazione hanno a che fare con una più estesa diffusione del virus. Insieme ad altri fattori. Compresa la congruità delle decisioni politiche. Tutto da approfondire e studiare perché siamo un po’ tutti ignoranti. Tranne i maghi che hanno già sentenziato la condanna di un intero settore portante della nostra società. Un errore tragico che è bene non reiterare.
Luciano Pizzetti
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