Nicola Taurozzi: "Almeno due metri di distanza tra le persone: da rivedere il distanziamento sociale"
I medici, in questa emergenza sanitaria, oltre a curare i malati di covid 19 hanno un'altrettanta 'mission': quella di tranquillizzare i cittadini e richiamarli al senso di responsabilità
MANTOVA – Consigli utili in tempo di Coronavirus. A darli il professor Nicola Taurozzi, Primario Emerito Otorinolaringoiatra dell’ASST Poma Mantova. Docente dell’Università Statale di Milano.
“I medici, in questa emergenza sanitaria, oltre a curare i malati di covid 19 hanno un’altrettanta ‘mission’: quella di tranquillizzare i cittadini e richiamarli al senso di responsabilità. Le misure di contenimento dell’infezione più efficienti alle quali le persone sono chiamate a rispettare riguardano il distanziamento sociale e il dispositivo di protezione individuale costituito dall’utilizzo delle mascherine. E’ stato chiarito che il coronavirus si trasmette per via aerea attraverso le goccioline che vengono emesse durante la conversazione e ancora di più dopo uno starnuto o un colpo di tosse. La tecnica di cinematografia a rallentatore ci permette di conoscere la dinamica dello starnuto o del colpo di tosse, fornendoci due importanti informazioni. La prima riguarda le dimensioni e la distanza di percorrenza delle goccioline emesse con questi due atti. Dopo lo starnuto o colpo di tosse viene liberata una grande quantità di macro goccioline, ossia di goccioline di grandi dimensioni, con maggiore carica virale infettante, di maggiore peso che arrivano alla distanza di circa un metro, un metro e venti. In successione abbiamo un’altra nuvola di goccioline più piccole, più leggere che raggiungono la distanza di caduta fini a sei, sette metri. Poichè la prima emissione, quella che cade a terra a circa un metro, un metro e mezzo di distanza, con maggiore carica virale è la più pericolosa, dobbiamo ritarare il distanziamento sociale a due metri di distanza anche se fino ad oggi era fissato ad un metro. La seconda informazione riguarda l’utilizzo delle mascherine. Quelle chirurgiche sono meno efficaci. Andrebbero utilizzate le FFP2 (filtering face piece) che proteggono fino al 97%. quando usciamo di casa, per necessità o sul posto di lavoro“.
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