Mascherine: dal furto al video tutorial. Input di Malagola: "Non siano la scusa per over 65 per uscire di casa"
"Gli ultra 65enni devono stare a casa in quanto categoria fragile. Proprio per questa ragione è stata istituita una rete di supporto (molto spesso gestita dai volontari) che garantisce loro servizi a domicilio. Quando non se ne fa carico la rete, sono i famigliari più giovani a farsi carico delle consegne domiciliari e del supporto dall’esterno" spiega Sara Malagola.
Qualcuno ha chiesto come si calzano le mascherine e soprattutto dove sono i lacci per legarle. Ecco a voi un piccolo tutorial, senza alcuna pretesa, per il corretto impiego.
Pubblicato da Comune di Commessaggio su Giovedì 9 aprile 2020
La distribuzione di mascherine è ormai partita praticamente in tutti i comuni del comprensorio Oglio Po, così come delle nostre province e della Lombardia. La cattiva notizia è che la fornitura è bassa, capace di coprire soltanto un terzo della popolazione regionale e dunque di ciascun comune. Per molti le mascherine sono poco efficaci, dato che si tratta di un sottile velo che – a prima vista – non sembra così protettivo. A livello di brutte notizie, tuttavia, nessuna batte la seguente sul tema: “Veder rubare dalle casette della posta le mascherine date dal comune nelle buste è veramente patetico. Anche perché se me l’avessero chiesta perché ne avevano veramente bisogno, gliela avrei donata volentieri perché noi le abbiamo già” ha infatti denunciato su Facebook una residente nella frazione di Vicomoscano.
Girando per il comprensorio, si trovano però anche belle storie: diversi residenti dei vari comuni interessati alla distribuzione hanno deciso di lasciare sulle cassette della posta, dove la mascherina – imbustata in un contenitore recante il logo del comune – viene depositata, un messaggio di ringraziamento al lavoro dei volontari e di rinuncia al presidio, affinché questo venga destinato a chi ne ha più bisogno. A Gussola, invece, un cittadino che ha voluto restare anonimo, ha deciso di donare altre 600 mascherine, oltre alle 700 già fornite alla popolazione, per fare in modo che tutti possano avere quanto meno un doppio presidio: “Abbiamo scelto di privilegiare la popolazione over 65 – spiega il sindaco Stefano Belli Franzini – e potremo dare a ciascuno, grazie a questa donazione anonima, due mascherine anziché una sola”.
E mentre a Commessaggio il sindaco Alessandro Sarasini mostra con un video tutorial (che proponiamo sopra) come indossare correttamente la mascherina, dopo alcune richieste e lamentele della popolazione, c’è il caso di Bozzolo, dove ieri i volontari di Piedibus, Gruppi di Cammino, Pro Loco, si sono messi al lavoro e sono andati avanti fino a notte inoltrata per imbustare e prepararsi alla consegna, assieme al primo cittadino Giuseppe Torchio e ad alcuni assessori, quando hanno ricevuto la gradita sorpresa di Pasquale Amato, pizzaiolo bozzolese che ha consegnato a tutti le pizze. “Perché – ha spiegato – il corpo non deve soffrire”. Tre belle storie di umanità, mentre la consegna è partita quasi ovunque, con dettagli precisati da comune a comune con messaggi su Facebook oppure con comunicazioni in forma più istituzionale. Per tutti vale comunque lo stesso concetto: la consegna, dove è stata organizzata in questi giorni, avviene casa per casa.
Sul tema, infine, è intervenuta anche Sara Malagola, dottoressa e consigliere di minoranza a Bozzolo. A suo avviso la mascherina non va data agli over 65. “E mi spiego – scrive in un post dettagliato -: 1) gli ultra 65enni devono stare a casa in quanto categoria fragile. Proprio per questa ragione è stata istituita una rete di supporto (molto spesso gestita dai volontari) che garantisce loro servizi a domicilio. Quando non se ne fa carico la rete, sono i famigliari più giovani a farsi carico delle consegne domiciliari e del supporto dall’esterno; 2) gli ultra65enni nella stragrande maggioranza dei casi non deve recarsi al lavoro. Quindi non hanno la necessità di spostamento, ragione per cui non necessitano di mascherina; 3) da domenica scorsa in Lombardia per uscire di casa si deve avere naso e bocca coperti. Viene da sé che chi non ha la possibilità di coprire naso e bocca (in questo caso con la mascherina) non può uscire. È pertanto ragionevole privilegiare chi non può far a meno di uscire perché fa la spesa alla mamma 80enne o magari lavora, oppure l’anziano che non riesce proprio a fare a meno di comprare il giornale tutte le mattine? La risposta è data dalla logica!”.
G.G.