Cronaca

Bergamo-Viadana: una storia, una gravidanza e la voglia di lasciarsi tutto alle spalle

L’attualità è un prisma che presenta tante facce differenti ed ognuna emerge con le proprie peculiarità. Il caleidoscopio rappresentato dalla nostra società ai tempi dell’epidemia Covid –19 è una moltitudine di colori tra cui da cui emergono storie diverse come quella apparsa sul gruppo Facebook “Sei di Viadana se…”

L’attualità è un prisma che presenta tante facce differenti ed ognuna emerge con le proprie peculiarità. Il caleidoscopio rappresentato dalla nostra società ai tempi dell’epidemia Covid –19 è una moltitudine di colori tra cui da cui emergono storie diverse come quella apparsa sul gruppo Facebook “Sei di Viadana se…”

“Buongiorno a tutti, io sono di Bergamo e sto per trasferirmi a Viadana – si legge nel post – e tra pochi mesi partorisco. Il mio compagno è lì ed io qui, non possiamo vederci né cercare casa perché siamo bloccati, non ho più nemmeno l’ospedale che mi segue perché Guastalla ha trasferito ostetricia e il reparto neonatale”.

Situazioni al limite, non certo nella normalità, ma piuttosto un caso specifico, ma di certo cela una storia figlia di questi tempi in cui l’incertezza regna in modo autoritario…

“Da voi la situazione è ancora bella – continua la cittadina bergamasca – qui da noi è un DEVASTO. 10 pagine di necrologi al giorno, chiese usate come obitori perché non c’è più posto, ospedali colmi, personale distrutto, sirene d’ambulanza ogni poco. Tutti abbiamo parenti ed amici morti o intubati o malati a casa che non possono essere curati perché non c’è più posto in ospedale”.

La realtà bergamasca è in effetti una delle realtà in cui la parte tragica del Coronavirus si è concentrata con maggiore impeto…

“A voi che avete la fortuna di essere ancora in emergenza contenuta – si legge -, invito a portare pazienza e rispettare le direttive per salvaguardare voi ed i vostri cari, fate qualche sacrificio e state al sicuro perché tutto può precipitare in un attimo e non auguro a nessuno di trovarsi nella situazione in cui siamo ora noi”.

La speranza ed un richiamo alla responsabilità in termini di comportamenti concludono un messaggio che scava nel profondo in attesa che la parola “positività” torni ad avere un’accezione esclusivamente… positiva.

Alessandro Soragna

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