San Giovanni, strada differente: "Niente mascherine prima della fase 2, poi kit più sicuro"
"Il numero dei contagi sul territorio comunale, dopo un breve periodo di stasi, è tornato a salire, non è certo il momento di mollare la presa adesso".
SAN GIOVANNI IN CROCE – C’è un comune che ha deciso, nel Casalasco, di non consegnare le mascherine porta a porta. Anzi, di non distribuirle affatto. Non ora, per lo meno. Parliamo di San Giovanni in Croce, con il sindaco Pierguido Asinari che ha pubblicato una nota sul sito istituzionale, dove spiega il motivo della scelta. Essenzialmente due sono le ragioni: da un lato lo scarso livello di protezione fornito dai presidi distribuiti da Regione Lombardia ai vari comuni, dettaglio già denunciato anche da altri primi cittadini e da altri residenti del Casalasco; dall’altro il fatto che distribuire mascherine a domicilio, in questi giorni, può essere interpretato quasi come un invito a uscire di casa.
Questa la nota del sindaco completa: “Cari concittadini, la nota che segue è per rendervi partecipi delle decisioni in merito alla situazione mascherine. Fin dall’inizio dell’emergenza la linea che questa amministrazione comunale ha scelto è stata di attivare servizi che andassero incontro alle esigenze dei residenti, limitando al massimo la necessità di uscire di casa, soprattutto per le fasce più a rischio della popolazione. Per prepararci a quella che gli esperti chiamano “FASE 2″, ovvero il periodo in cui, dopo che i contagi saranno calati sensibilmente, si potrà iniziare ad uscire con le dovute precauzioni, abbiamo previsto un KIT da distribuire a tutti i residenti con più di 65 anni per incoraggiarli sì a riprendere il normale svolgimento della propria vita, ma in sicurezza, usufruendo di mascherine di qualità, guanti e igienizzante.
Di qualche giorno fa la distribuzione una tantum, ai comuni, di una quantità di mascherine a bassa protezione, il cui numero soddisferebbe all’incirca solo un quarto della popolazione. Ci siamo trovati davanti a una decisione che non prendeva in considerazione la reale, alta possibilità di diffusione del virus in questo momento, soprattutto nelle zone d’Italia in cui viviamo noi. Ecco, questo per dirvi che non ci sentiamo di distribuire il materiale a bassa protezione arrivato, tantomeno alle fasce più deboli. Non ancora. È un sacrificio, lo è per tutti. Non vogliamo nemmeno dare nessun incoraggiamento a riprendere la nostra vita come se nulla fosse successo. Non è ancora il momento. Appena i contagi e le perdite, che hanno colpito anche la nostra comunità, diminuiranno, allora sì, sarà il momento di incoraggiarci a vicenda. Solo chi avesse bisogno di mascherine per urgenze e non le possedesse, ad esempio per recarsi al lavoro o effettuare cure mediche, contatti gli uffici comunali (0375 91001): ve le consegneremo direttamente presso la vostra abitazione. Il vostro comportamento è stato fino a questo momento esemplare. Continuiamo così, per il bene e la salute di tutti”.
Meglio, allora, aspettare la cosiddetta fase 2, che inizierà come noto dopo il 3 maggio, salvo nuova proroga. A quel punto sarà il comune a distribuire un kit completo a tutti gli over 65, che comprende mascherine di alta qualità, superiori a quelle distribuite dalla Regione, guanti e gel igienizzante. Chi invece avesse subito urgenza della mascherina, viene precisato nella nota, può farne richiesta agli uffici comunali e questa verrà portata al domicilio. “Ricevere dei materiali nei modi e nei tempi delle possibilità di altri non coincide – aggiunge infatti Asinari – necessariamente con l’immediata distribuzione degli stessi, e questo per una scelta ben precisa, che è quella di preservare la salute dei cittadini. Come ho spiegato nella mia nota – ultima di diverse lettere che ho fatto giungere in questo difficile periodo ai miei concittadini – non mi sento in alcun modo di incoraggiare ad uscire di casa, fino a quando la situazione non sarà migliorata. Il numero dei contagi sul territorio comunale, dopo un breve periodo di stasi, è tornato a salire, non è certo il momento di mollare la presa adesso. Fino a quando gli esperti dichiareranno che la fase 1, quella di maggior pericolo, sarà terminata, non incentiverò in alcun modo le uscite, soprattutto per le fasce più a rischio della popolazione. Su San Giovanni abbiamo proprio per questo attivato servizi che permettono a tutte le persone sopra i 65 anni di ricevere a casa la spesa, i farmaci, i giornali, di avere un volontario disponibile per le commissioni in posta o altro e per ogni necessità abbiamo messo a disposizione contatti e riferimenti. Ci stiamo impegnando tanto, la gente si sta comportando in modo esemplare e tutti insieme ce la faremo”.
Giovanni Gardani