Cronaca

Morto il camilliano fratel Antonino Da 24 anni nella clinica di via Mantova Era il curatore della cappella

Originario di Randazzo, in provincia di Catania, aveva il ruolo di curatore della cappella della casa di cura di via Mantova. Proprio presso i camilliani di Cremona aveva iniziato nel 1981 come postulante, quindi aveva svolto il noviziato a Capiate San Gervasio. Dal 1996, viene trasferito definitivamente a Cremona.

Cremona conta un altro decesso per Coronavirus tra i suoi religiosi, il frate camilliano Antonino Pintabona, morto il 7 aprile a 72 anni. Era ricoverato dagli inizi di marzo. Originario di Randazzo, in provincia di Catania, aveva il ruolo di curatore della cappella della casa di cura di via Mantova. Proprio presso i camilliani di Cremona aveva iniziato nel 1981 come postulante, quindi aveva svolto il noviziato a Capiate San Gervasio. Dal 1996, viene trasferito definitivamente a Cremona, suo primo luogo di esperienza nella realtà nord-italiana, dove “gli è affidato l’incarico che forse più di ogni altro lo gratifica, quello di accudire la cappella della Casa di Cura e di seguirne le funzioni, nel luogo che custodisce le spoglie del Beato Enrico Rebuschini, molto amato dalla cittadinanza”, come scrive il sito dell’Ordine. “Con il suo approccio simpatico, spontaneo, fr. Antonino (più conosciuto come fr. Antonio) ha modo di farsi conoscere e amare da molte persone.  La pandemia del coronavirus si propaga in primis proprio nel cremonese, e la casa di cura ne è investita; fr. Antonino non ne è stata risparmiato e dagli inizi di marzo è ricoverato in reparto; il peggioramento non previsto lo porta alla morte la mattina del 7 aprile, assistito dai confratelli”.

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