Voltido piange Tolmino Cauzzi: classe 1924, visse l'orrore dei campi di concentramento nazisti
Ritornato a casa, aveva ripreso a fare il bracciante agricolo e lui era stato uno dei primi a guidare il trattore nella azienda agricola Santini dove ha lavorato per 40 anni. "Tre anni fa - ricorda Giorgio Borghetti, sindaco di Voltido - era stato festeggiato con gli ultimi reduci della Seconda Guerra Mondiale".
VOLTIDO – Un altro patrimonio storico di Voltido ha ceduto dopo una disperata lotta contro la malattia alla Fondazione Germani di Cingia dè Botti venerdì mattina alle 8: Tolmino Cauzzi, classe 1924 nato a Recorfano, frazione di Voltido, non ce l’ha fatta. Partito per militare nel 1943, era stato 15 giorni in Friuli, poi catturato, portato in campo di concentramento in Germania dove diceva che mangiava solo bucce di patate, vicino a Berlino.
Ritornato a casa, aveva ripreso a fare il bracciante agricolo e lui era stato uno dei primi a guidare il trattore nella azienda agricola Santini dove ha lavorato per 40 anni. “Tre anni fa – ricorda Giorgio Borghetti, sindaco di Voltido – era stato festeggiato con gli ultimi reduci della Seconda Guerra Mondiale ma lui non aveva ricevuto la medaglia perché occorre che il reduce abbia fatto almeno 6 mesi di guerra. Ci era sembrato ingiusto e così la medaglia gli era stata prestata per la cerimonia. Poi gliela avevamo comprata e lui teneva le foto della cerimonia e della medaglia come preziosi ricordi”.
“L’anno scorso, al Centro Ricreativo Voltidese – ricorda sempre Borghetti – era stato festeggiato assieme a mia mamma Maria (coscritti e consuoceri) e un’altra signora, Albina, anch’essa del 1924 e alle persone ultraottantenni presenti. Ma in realtà a quell’evento era presente tutto il paese. Bisnonno felice di 7 pronipoti maschi, domenica scorsa gli avevamo fatto avere i loro disegni di Buona Pasqua con le loro foto per toglierlo dall’isolamento, lui ne era stato felice per qualche attimo. Tolmino non ha accettato questa tremenda malattia, ha rifiutato di mangiare, di essere accudito, si è lasciato andare nella solitudine, anche se il personale gli è stato molto vicino e ha cercato in tutti i modi di alleviare le sue dolorose sofferenze. Il figlio Walter e tutti noi ringraziamo il personale e il medico del Germani che sono degli “eroi” in questo instancabile e pericoloso lavoro di buoni samaritani. Ora Tolmino riposerà accanto alla moglie Benvenuta nel cimitero di Voltido”.
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