Gussola, si è spento Rocco Ventrice. Lo ricorda Giada: "Una parola buona per tutti"
Rocco da qualche anno risiedeva nella Casa di riposo di Cingia De Botti. Ha lottato sin che ha potuto, sino a che ha deciso di dire basta, di addormentarsi.
GUSSOLA – La storia di Rocco Ventrice è una storia semplice. La storia di un emigrato calabrese giunto, 35 anni fa, nel cremonese. Rocco si era dapprima accasato a Castelponzone e poi, da una quindicina d’anni, viveva a Gussola. A Gussola si era fatto conoscere e benvolere da tutti. In tanti ricordano quell’uomo che il tempo aveva curvato e che si appoggiava sul bastone, amante dei libri e con un’incrollabile fede in Dio, che una parola buona ce l’aveva per tutti.
Don Umberto prima, e don Ettore poi lo avevano conosciuto ed apprezzato. Rocco seguiva ogni funzione possibile, presenziava in chiesa anche quando riti non ce n’erano. Si chiudeva in preghiera e pregava per tutte le persone a lui care, e per tutti.
Rocco da qualche anno risiedeva nella Casa di riposo di Cingia De Botti. Ha lottato sin che ha potuto, sino a che ha deciso di dire basta, di addormentarsi.
“La sua forza d’animo e positività – spiega Giada, la nipote – la cercava di trasmettere sempre. Quella forza che è venuta a mancare proprio in queste ultime settimane. Soprattutto Don Ettore, l’ha conosciuto molto bene e adesso lo andava a trovare spesso a Cingia dove da tre anni era ospite della fondazione Germani. Credo mancherà a molti e lascerà un vuoto in molte persone. Nonno ti hanno conosciuto in tanti e molti si ricorderanno di Rocco. Vola più in alto che puoi”.
Rocco ora vola verso quel cielo verso il quale ha sempre rivolto lo sguardo e le preghiere ed ora lo attende, a braccia aperte.
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