Covid-19, arriva il certificato di immunità: ecco di cosa si tratta Commissione d'inchiesta sulle Rsa
“Serviranno – aggiunge – per determinare l’immunità: non è dato sapere se il virus resta, ma ciò che sappiamo con certezza è che lo sviluppo di questi anticorpi certifica chi ha fatto il coronavirus ed è protetto dalla malattia”. Sarà dunque introdotta una sorta di ‘certificato di immunità’ e, chi ne sarà in possesso, potrà riprendere in parte la propria vita.
Un test sierologico individuato dal Policlinico San Matteo di Pavia sarà adottato da Regione Lombardia. Ad annunciarlo nella conferenza stampa giornaliera di oggi, martedì 7 aprile, il presidente regionale Attilio Fontana che ha aggiunto che “entro due settimane il test avrà il bollino CE” e poi verrà applicato sulla popolazione.
Un test considerato “altamente affidabile”, come ha sottolineato Alessandro Venturi, direttore dell’ospedale San Matteo di Pavia: “Questa tipologia di test si affianca ai tamponi che invece servono per fare diagnosi. Quelli sierologici al contrario servono per capire chi ha sviluppato la malattia e gli anticorpi neutralizzanti, cioè quelli che impediscono replicarsi del virus”. “Serviranno – aggiunge – per determinare l’immunità: non è dato sapere se il virus resta, ma ciò che sappiamo con certezza è che lo sviluppo di questi anticorpi certifica chi ha fatto il coronavirus ed è protetto dalla malattia”. Sarà dunque introdotta una sorta di ‘certificato di immunità’ e, chi ne sarà in possesso, potrà riprendere in parte la propria vita.
Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera hanno anche annunciato anche commissioni di inchiesta sulle Rsa. Il governatore, infatti, spiega: “Si è fatta una fatta grandissima polemica su queste strutture su cui abbiamo potere di controllo: le Rsa sono infatti a gestione privata o pubblico/privata”. “In tutto – aggiunge Gallera – sono stati trasferiti 2mila pazienti: di questi 145 sono arrivati in 15 Rsa (di cui 2 dell’Ats Val Padana, ndr) su oltre 700 presenti in Lombardia. Strutture che ne hanno fatto richiesta e con padiglioni o palazzine seprate con personale dedicato esclusivamente a pazienti Covid”. L’assessore al Welfare, infine, vuole sottolineare in risposta ai medici: “I tamponi su medici sintomatici li facciamo da sempre ed anche ai paucisintoamtici: negli ospedali i tamponi si stanno facendo sin dal 23 febbraio”.
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