Cronaca

Siero iperimmune dai pazienti guariti, la tecnica ripresa dal passato dà risultati al Poma di Mantova: cinque pazienti migliorano

Di fatto gli anticorpi presenti nel siero dei guariti consente di inattivare il virus. Per il momento i pazienti curati in questo modo sono quelli che soffrono di insufficienza respiratoria grave, ma che ancora non sono intubati, essendo sottoposti alla cosiddetta ventilazione non invasiva.

MANTOVA – Una buona notizia nella battaglia al Coronavirus, mentre il picco è ormai prossimo e dunque ci si appresta a fare un primo passo deciso nella battaglia alla malattia, arriva dall’ospedale Poma di Mantova, connesso con il comprensorio Oglio Po, dato che è sempre più valvola di sfogo del nosocomio di Vicomoscano, specie nei giorni di saturazione. I medici hanno infatti iniziato a trattare alcuni pazienti con plasma iperimmune, ossia con il sangue dei pazienti che hanno avuto il Coronavirus e sono guariti. La sperimentazione è partita da Pavia, dal Policlinico San Matteo e sta dando risultati: cinque malati hanno avuto miglioramenti sensibili.

I prelievi che vengono realizzati al Poma, nei prossimi giorni, porteranno ad aumentare il numero di pazienti trattati con questa metodologia da cinque a venti. Salvatore Casari, direttore delle Malattie Infettive del Poma di Mantova, ha dichiarato alla Gazzetta di Mantova che il “siero iperimmune” veniva utilizzato all’origine della moderna Infettivologia per curare malattie antiche, e per fortuna ora sconfitte, come tetano e rabbia. Di fatto gli anticorpi presenti nel siero dei guariti consente di inattivare il virus. Per il momento i pazienti curati in questo modo sono quelli che soffrono di insufficienza respiratoria grave, ma che ancora non sono intubati, essendo sottoposti alla cosiddetta ventilazione non invasiva. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiarisce che, dinnanzi a malattie e virus per i quali non vi è ancora un vaccino, l’utilizzo del siero iperimmune è consentito: contro Sars ed Ebola, ossia le precedenti epidemie più simili al Coronavirus, la tecnica funzionò. E i risultati del Poma di Mantova suggeriscono che la strada è giusta.

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