Salute

"Ciao Merenda, amico mio!" Il saluto all'appassionato del rugby viadanese

“Ciao Merenda, ciao amico” è quello che si legge nei commenti social nella stragrande maggioranza dei casi perché Fiorenzo Coppi era una presenza amichevole ed appassionata nell’orbita Rugby Viadana. In una società come quella giallonera si sono succeduti giocatori, allenatori, staff medico ed anche presidenti. Merenda no!

“Ciao Merenda, ciao amico” è quello che si legge nei commenti social nella stragrande maggioranza dei casi perché Fiorenzo Coppi era una presenza amichevole ed appassionata nell’orbita Rugby Viadana. In una società come quella giallonera si sono succeduti giocatori, allenatori, staff medico ed anche presidenti. Merenda no!

Fiorenzo è una di quelle figure sempre presenti in un club e soprattutto un amico per tutti. Era immancabile un suo commento al termine degli ottanta minuti di gioco allo Zaffanella in cui spiegava questa o quell’azione mentre dal computer guardava e si entusiasmava per le immagini dell’amato campionato francese. Nel frattempo faceva le copie dei DVD della partita appena giocata da dare agli arbitri ed agli avversari per le rispettive sedute di videoanalisi.

Una storia che parte dagli albori del Viadana, quando seguiva la squadra come fac totum e massaggiatore. Aneddoti? I muscoli degli atleti di allora erano sempre caldi … nel vero senso della parola. C’è chi ricorda che utilizzava unguenti fatti casa con canfora ed altri ingredienti segreti e la schiena o le gambe massaggiate rimanevano calde fino al mercoledì! Oppure le sue fasciature talmente strette che i giocatori erano obbligati a togliere quando il colore della pelle tendeva al violaceo…

Da allora chiunque sia passato all’ombra dello Zaffanella, proveniente dalla Nuova Zelanda, Sudafrica o dalla sua Pomponesco, non ha potuto fare altro che incrociare lo sguardo con Merenda e scambiarsi quello che a lui riusciva meglio, un sorriso!

Merenda era questo? Non solo… Fiorenzo era un amico che ti guardava con viso bonario attraverso il fumo del suo sigaro e difficilmente i toni delle sue affermazioni erano privi di quelle tinte forti che lui sapeva mettere a condimento di quel mondo ovale che tanto ha amato. Parlava con allenatori e con il giornalista novizio con lo stesso atteggiamento.

Per tutti è “ciao amico mio!”

Anche per me.

Alessandro Soragna

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