Cronaca

Tanta solidarietà, da Crema a Cremona e al Casalasco per il papà di Sante. C'è l'ossigeno

Siamo parte tutti di provincia che in questi giorni ha ritrovato una solidarietà. Che si è stretta, ha teso mani ed intrecciato rapporti. Le distanze da tenere sono quelle fisiche. Non certo quelle del cuore

GUSSOLA – Il telefono di Sante è stato subissato di chiamate, da stamattina e subito dopo l’appello. Potere della stampa? No, potere di una provincia dal cuore grande, gigantesco. Una Cremona che resiste, tenace e mai doma, una Cremona che aiuta anche chi come Sante resiste a casa, con un papà anziano da accudire. Ci ha richiamato un’ora fa, più sereno (nonostante qualche lacrima sua e nostra, ma erano lacrime di gioia). “Mi hanno chiamato in tanti, e vi ringrazio. Oggi e domani siamo a posto, e anche per i prossimi giorni sono più sereno. Grazie, grazie, grazie…”

Sante è sempre stato attivo nel mondo del volontariato, ha sempre lavorato per gli altri. Nei giorni della piena (è solo uno degli esempi che potremmo fare, ce ne sono tanti altri) era uno degli uomini della protezione civile in azione insieme al sindaco Stefano Belli Franzini, lo avevamo anche fotografato in azione. Oggi è toccato a lui: “Quando devi fare qualcosa per gli altri ti muovi, senza chiedere nulla. Oggi è toccato a me aver bisogno, e sono davvero tanti quelli che mi hanno contattato per mio papà. Stamattina mi sono sentito solo ed isolato, poi ho scoperto tanta gente che neppure mi conosceva pronta a darmi una mano”.

Tutti i medici che lo hanno chiamato sono stati concordi nello consigliarlo di non avvalersi dell’ausilio degli ospedali che in questo periodo hanno altri problemi da affrontare. Il rischio è troppo elevato. Il papà che ha un enfisema è curabilissimo da casa, gli serve solo l’ossigeno. “Mi ha chiamato anche un pneumologo dal cremasco – ci dice – con tutti i problemi che hanno loro da affrontare è stato un bellissimo gesto. I medici mi hanno detto cosa fare in caso di problemi e di richiamarli se vi fosse stata la necessità. Altri dottori mi hanno detto la stessa cosa, mi hanno detto di stare tranquillo, di tenerli informati sullo stato di salute di mio papà. Anche il medico che aveva seguito mia mamma mi ha ricontattato dopo tempo che non lo sentivo”.

Davvero tanta solidarietà, anche da Cremona: “Alcune telefonate sono arrivate da lì. Mi hanno contattato anche i vigili del fuoco, dicendomi che se c’era bisogno si sarebbero mossi anche loro, e la Croce Rossa”. Anche AFM Casalmaggiore si è resa disponibile. Ma poi l’elenco sarebbe stato lungo e Sante Granelli era già piuttosto commosso così, abbiamo dovuto chiudere la telefonata. Il papà non è solo. Nessuno in fondo lo è.

Siamo parte tutti di provincia che in questi giorni ha ritrovato una solidarietà. Che si è stretta, ha teso mani ed intrecciato rapporti. Le distanze da tenere sono quelle fisiche. Non certo quelle del cuore. E un cuore che batte più forte c’è. Parola (anche) di Sante Granelli e di suo papà.

N.C.

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