"Quelle piccole quotidianità
immense nella loro mancanza
Ma la gà d'andar ben!"
Egregio direttore,
dov’è Andato Giuseppe, Franco, Marco, nonno Tiziano, la nonna Camilla?
Dov’è andato l’ Infermiere che nonostante avessi paura della puntura riusciva a farmi sorridere?
Dove sono finiti i racconti dei nostri vecchietti che ci strappavano ogni volta un sorriso e dentro una lacrima?
Dov’è finita la mia compagnia di ogni giorno a pranzo, le nostre parole tra amici, il bicchiere di vino alzato al cielo e la pacca sulla spalla?
Dov’è il profumo del caffè del bar, la brioche che riversa la crema sul bancone e che mi scotta la lingua?
Dove sono i nostri “tot ben?” Detti così tra un passaggio sotto al portico e il cane che piscia.
Quanti volti e sorrisi, quanta gente, che magari non mi era nemmeno troppo simpatica, ma che non potrò più salutare o schivare, perché a volte si fa anche così…. “a tav mia vest”.
Come cambiano le cose, piccole quotidianità che diventano immense alla loro mancanza.
E come cambiano i pensieri, dal baratro del caos al silenzio che si fa tutto nostro, ed un pochino, ammettiamolo, ci spaventa.
No, nessuno meritava tutto questo, nessuno meritava non poter più vedere i propri cari e nemmeno poterli salutare per l’ultima volta, nessuno meritava di perdere le nostre piccole certezze che tante volte erano anche incertezze, discussioni da bar e la rabbia di una multa perché “tanto ci metto un minuto”.
Eravamo abituati e cresciuti a conoscere le Guerre dalle voci flebili dei nonni, dal professore a scuola che doveva urlare per farsi ascoltare, ed invece siamo vittime di qualcosa di troppo grande, talmente grande da non riuscire nemmeno a vedere.
Raccoglieremo i cocci, chi potrà raccoglierli, un po’ intontiti e spaesati, chiuderanno negozi e aziende e metteremo un fiore a ricordo a tanti nostri cari.
Cambieranno tante cose, ma nutro la speranza di chi non si vuole mai arrendere.
Quando tutto sarà ricordo, ricordiamo di tornare ad essere una comunità, ricordiamolo davvero, per l’ onore di essere un paese capace di rialzarsi, capace di ricordare ma anche di guardare avanti tutti insieme ed aiutare davvero chi non avrà più cocci da raccogliere.
Credo che non “andrà tutto bene” come vorremmo, ma a Viadana come a Casalmaggiore, a Trento come Napoli, a Catanzaro come Messina… LA GA’ D’ ANDAR BEN!!!
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