Cronaca

Massimo Pasini, salvato dal Maggiore nel 1977: "Compio gli anni, donate agli ospedali"

Tra qualche giorno, dicevamo, compirà gli anni. Un compleanno che non festeggerà - con gli altri - per le limitazioni legate al Covid19 ma che ha trovato il modo di festeggiare - per gli altri -. In fondo cambiano solo tre lettere

VICOBELLIGNANO – Aiutare gli altri è sempre stata la sua vocazione. Nonostante tutto. Nonostante una disabilità che ne riduce le possibilità di movimento. Massimo ‘Max’ Pasini, 43 anni tra qualche giorno, non ha mai preso la disabilità come un limite. Incrollabile nella sua fede in Dio, ha sempre testimoniato con le piccole azioni quotidiane che poi non bisogna essere per forza superman per fare del bene.

Tra qualche giorno, dicevamo, compirà gli anni. Un compleanno che non festeggerà – con gli altri – per le limitazioni legate al Covid19 ma che ha trovato il modo di festeggiare – per gli altri -. In fondo cambiano solo tre lettere.

“Sono nato il 5 aprile del 1977 – ci racconta – alla clinica Pace di Cremona. Ero settimino, e con un alto ittero e mi hanno portato subito all’Ospedale Maggiore dove sono stato un mese tra la vita e la morte in terapia intensiva. Mi hanno curato, e mi hanno salvato la vita, devo a loro se sono ancora qui. E’ stato un dono di Dio ed è stato grazie ai medici e agli infermieri che mi hanno curato. Io posso ringraziarli così”.

“Mi sono chiesto in questi giorni cosa potessi fare per rendermi utile, anche perchè fermo non ci so stare. Non posso andare a fare la spesa per chi resta a casa, perché ho difficoltà di movimento, e non posso donare sangue, perché non ero iscritto all’AVIS e al momento prime visite e prime analisi sono sospese. Allora ho pensato al mio compleanno. Ho tanti amici, anche un euro a testa, se vorranno pensare a me e farmi un regalo possono fare una donazione ad Uniti per Cremona, che aiuta i tre ospedali. Ho pensato a tutti e tre. Non conosco l’ospedale di Crema, ma a Cremona mi hanno salvato la vita e ogni volta che ho avuto bisogno di Oglio Po sono stato trattato al meglio da belle persone. A me non serve nulla, agli ospedali anche un euro in più può essere utile…”. Per chi volesse raccogliere l’invito, i riferimenti bancari sono sotto.

Dal compleanno con gli altri a quello per gli altri: in fondo cambiano solo tre lettere. E cambia – a pensarci bene e per quello che ci insegna Max – l’intero orizzonte.

Nazzareno Condina

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