A Brescia e Bergamo potenziati i controlli medici a domicilio Piloni (PD): 'Urge estensione a Cremona'
“La notizia del rafforzamento dell’assistenza territoriale in diversi comuni della provincia di Bergamo e Brescia è sicuramente positiva. Finalmente, dico io. Ma quando nella nostra Provincia? È necessario estendere l’assistenza domiciliare a tutti i territori, compreso il nostro che, ricordo, è in prima linea da ormai 5 settimane”.
A Bergamo e Brescia entra in azione una task force per estendere la medicina territoriale (leggi medici di base e guardia medica) in modo da aumentare visite e controlli presso il domicilio di persone che hanno anche sintomi influenzali lievi. Questo l’annuncio dato ieri dalla Regione; l’organizzazione del nuovo corso, molto auspicato da più parti, è a cura delle due Ats. C’è invece il silenzio assoluto per quanto riguarda l’attivazione di qualcosa di simile a Cremona (unificata con Mantova nella Ats Valpadana ormai da un paio d’anni), una provincia che ha la più alta incidenza di contagiati rispetto alla popolazione residente. Di questa latitanza si fa portavoce il consigliere regionale Pd Matteo Piloni: “La notizia del rafforzamento dell’assistenza territoriale in diversi comuni della provincia di Bergamo e Brescia è sicuramente positiva. Finalmente, dico io. Ma quando nella nostra Provincia? È necessario estendere l’assistenza domiciliare a tutti i territori, compreso il nostro che, ricordo, è in prima linea da ormai 5 settimane”.
“È quello che hanno chiesto fin dall’inizio dell’emergenza anche tutti gli operatori ospedalieri – prosegue Piloni – sapendo che non poteva certo essere solo il ricovero dei casi più gravi la soluzione per limitare i contagi. L’attenzione alle persone, il presidio dell’isolamento sociale e l’assistenza domiciliare sono i caposaldi della gestione diffusa dell’epidemia e di un suo possibile spegnimento. Sarà strategico anche il ruolo dei comuni e della rete assistenziale del Terzo Settore che speriamo non vengano trascurati nell’errata convinzione che la sanità basti a se stessa. Così come il ruolo dei medici di base, che si sentono dimenticati da Regione e per nulla supportati”. “L’esperimento annunciato a Brescia e Bergamo deve essere diffuso in tutta la regione. Ripartiamo, seppure in condizioni di emergenza, da quello che negli ultimi anni è stato purtroppo programmaticamente distrutto” conclude Piloni.
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