Si è spento Germano Belletti, dopo 20 giorni d'ospedale
Germano amava la montagna. Da diversi anni, in autunno, con l’inseparabile cognato Alfredo, mia mamma, io e due o quattro altri amici, si andava in Val di Non a cercar funghi e poi concludere la gita alla buona tavola del rifugio “Regole”
CASALMAGGIORE – Si è spento in ospedale, dopo 20 giorni di permanenza, Germano Belletti. Non ce l’ha fatta ed è morto – come purtroppo è prassi adesso – senza neppure il conforto dei propri cari.
“In questi tempi difficili – scrive il nipote Massimo Negri – con il coraggio che a volte cede alla paura, e con l’Italia di fatto in quarantena per contenere il contagio della pandemia Covid-19 che sta colpendo l’intero pianeta, annovero tra le vittime lo zio Germano che, dopo 20 giorni d’ospedale senza il conforto delle visite dei suoi cari, giovedì 19 marzo 2020 è spirato.
Uno stile di vita semplice, quello di Germano Belletti, simile a larga parte della generazione nata negli anni ’40 del Novecento. Famiglia, lavoro, qualche svago. Sposato, padre di due figlie e nonno di tre nipoti, professionalmente è stato prima manovale muratore (anche giovane emigrato in Inghilterra) e poi operaio nella ditta Emiliana Parati del suo paese, Vicomoscano, frazione di Casalmaggiore.
Raggiunta la pensione, si dedicava, in particolare, alla cura del giardino e dell’orto con una perizia e un ordine che erano il riflesso della persona che era, precisa, discreta e generosa. In estate, ci riservava un bel sacchetto di pomodori, i suoi teneri e succosi “perini” adatti al sugo ma ottimi pure con l’insalata.
Germano amava la montagna. Da diversi anni, in autunno, con l’inseparabile cognato Alfredo, mia mamma, io e due o quattro altri amici, si andava in Val di Non a cercar funghi e poi concludere la gita alla buona tavola del rifugio “Regole” di Ronzone (Trento). Perciò scelgo come ricordo una foto che lo ritrae fiero col suo porcino, entusiasta quasi come un bambino. Ciao zio, riposa in pace.
Chiudo riprendendo dall’avviso funebre la volontà dei familiari: “Non fiori ma eventuali offerte in favore dell’Associazione Amici dell’Ospedale Oglio-Po”.
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