La maschera da sub della Decathlon diventa un aiuto contro il Coronavirus grazie alle valvole stampate in 3D
Lo stesso, proprietario della ditta Isinnova, precisa che “la maschera da sub con valvola non è sostitutiva del ventilatore polmonare, ma può essere usata nei pronto soccorso, dove i pazienti rimangono anche tre giorni in attesa di un letto. Grazie a questa maschera, possono ora attendere un posto-letto rimanendo sotto ossigeno e senza inquinare l’ambiente”.
Qualcuno sulle maschere da sub della Decathlon ci ha pure scherzato, nei giorni scorsi, posando con la stessa al posto della mascherina ad hoc, per sdrammatizzare e rendere meno pesante la situazione. Adesso però quella maschera può essere una soluzione valida per molti ospedali. Tutto questo grazie alle valvole stampate in 3D, che consentono di agganciare le stesse maschere direttamente all’ossigeno. L’idea è di Cristian Fracassi, l’ingegnere che aveva stampato le valvole in 3D e le aveva poi fornite all’ospedale bresciano di Chiari. Lo stesso, proprietario della ditta Isinnova, precisa che “la maschera da sub con valvola non è sostitutiva del ventilatore polmonare, ma può essere usata nei pronto soccorso, dove i pazienti rimangono anche tre giorni in attesa di un letto. Grazie a questa maschera, possono ora attendere un posto-letto rimanendo sotto ossigeno e senza inquinare l’ambiente, essendo la maschera ermetica”. Dopo lo sdoppiamento dei posti letto grazie al nuovo circuito che raccorda ciascun respiratore a due diversi pazienti (ideato a Mirandola dall’azienda Intersurgical), ecco che un aiuto importante nella lotta al Coronavirus, per lo meno per prendere tempo e avere più posti letti per la cura, si deve ancora una volta al genio di un ingegnere italiano.
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