Vandali a Colorno: nemmeno il Coronavirus ferma questa brutta abitudine
Mentre il Paese vive in un surreale silenzio e le strade sono deserte, qualcuno ne approfitta ancora una volta per attaccare e danneggiare la stazione danneggiando in maniera pesante la sala d'aspetto.
COLORNO – Qual è la differenza tra street art ed il deturpamento di pareti con graffiti di dubbio gusto? Non è così sottile come spesso si è portati a pensare e risiede tutta in una sola parola: Vandalismo. Al netto che non capiti il Banksy di turno, che comunque ha dovuto navigare spesso tra le due facce della sua premiatissima attività artistica, nella maggior parte dei casi i talenti graffitari non apportano bellezza o ricchezza agli edifici ed il risultato rimane quello di dover attingere a fondi già strettissimi per cancellare questi “capolavori”. Questa è ancora la parte morbida della vicenda denunciata a Colorno, perché oltre ai colori sui muri ci sono danni alla struttura che vengono sottolineati dal comunicato stampa del gruppo Amo Colorno…
“L’Italia è ferma per l’epidemia in corso da Coronavirus. Ciò però non sembra intimidire l’autoctono vandalismo locale colornese, che anche in questo momento così difficile non può non farsi notare.
Mentre il Paese vive in un surreale silenzio e le strade sono deserte, qualcuno ne approfitta ancora una volta per attaccare e danneggiare la stazione danneggiando in maniera pesante la sala d’aspetto. Graffiti sono stati disegnati ovunque sui muri, sulle finestre spaccate per l’occasione e sulle panchine della sala d’aspetto. Nessuna parte di muro questa volta è stata risparmiata e per l’ennesima volta sono state anche spezzate le maniglie delle porte. Si direbbe che questa volta i delinquenti abbiamo fatto le cose in grande. Non è più possibile ormai riconoscere la sala d’aspetto e sembra di trovarsi in un vero e proprio rudere. Persino i contenitori dei rifiuti sono stati danneggiati.
Una mancanza di rispetto ulteriormente aggravata dal difficile periodo che stiamo attraversando. Il menefreghismo di alcuni non può avere giustificazione ed in attesa della fine di quest’epidemia speriamo si voglia provvedere a scovare e punire in maniera esemplare questi soggetti”.
Alessandro Soragna