Economia

Alimentare, approvvigionamento normale, non mancano i prodotti sui banchi

Spesa molto più abbondante del normale in tutti i negozi ed in particolare in quelli di quartiere e nei piccoli paesi ma nessun problema di approvvigionamento, solo qualche ritardo nelle consegne per la quantità di merce richiesta e l’intasamento di corrieri e aziende di logistica.

Questo in sintesi il punto fatto da Roberto Peroni, in rappresentanza della media distribuzione e dei negozi di alimentari di Confcommercio Mantova e titolare della catena “Supermercati Peroni” con punti vendita in città, a Casaloldo, Medole, Pozzolego e Gambara, due comuni bresciani al confine con la provincia di Mantova.

“Il ritmo delle vendite continua ad essere altissimo, soprattutto nei punti vendita dei paesi, ma non ci sono problemi di approvvigionamento delle merci – rassicura Peroni – Si registra qualche ritardo nelle consegne ma è fisiologico perché il settore della logistica e dei corrieri è fortemente sollecitato ma anche perché con pizzerie, bar e pub chiusi, l’intero approvvigionamento alimentare delle famiglie avviene unicamente al supermercato e la domanda è fortemente aumentata. Inoltre può capitare che ci sia personale ridotto nei magazzini per turni o malattie, e quindi di conseguenza questo provoca ritardo negli arrivi delle merci sugli scaffali. Direi che tutto comunque funziona bene”.

Nel carrello della spesa tornano di gran moda materie prime, quali farine, uova, preparati per dolci: le persone, restando a casa, si dedicano moto di più alla cucina, che in numerosi casi diventa un piacevole passatempo. Boom delle vendite di pizze surgelate: “con le pizzerie chiuse – spiega l’imprenditore  – molti ricadono sui prodotti surgelati”.

“Vorrei lanciare un appello a tutte le persone – afferma Peroni –  nei nostri supermercati vediamo la stessa persona entrare anche 6 volte nell’arco della stessa giornata, per prendere uno yogurt o un pacco di biscotti alla volta. Soprattutto anziani ma anche giovani, che non sanno come far passare il tempo. In questo modo le commesse faticano il doppio per evitare assembramenti, e spesso vengono anche trattate in malo modo da chi non vuole rispettare le regole. Se vogliamo superare questa emergenza, occorre rispettare le misure restrittive: si faccia la spesa una volta ogni due o tre giorni, concentrando gli acquisti in un unico momento. Altrimenti non se ne viene fuori”.

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