Cronaca

Discrepanza di dati: ufficialmente contagi aumentati di 1493 unità in Lombardia Ma l'appello è sempre lo stesso: "Restate a casa"

Intanto sono 199 le vittime del coronavirus in provincia di Cremona, 30 in più rispetto a ieri: un vero e proprio bollettino di guerra per un’emergenza che sembra non trovare fine. I dati sono pesanti anche a livello regionale: in Lombardia salgono a 1.959 i morti a livello regionale positivi al Coronavirus.

Ormai è evidente: i dati forniti da Regione Lombardia in due diverse tranche non coincidono mai. Conviene dunque tenere buono il secondo dato fornito in ordine di tempo e fare sempre riferimento a quello. Alle 17 di mercoledì Regione Lombardia segnava 17.817 contagi, Gallera invece ha parlato di 17.713 contagi un’ora dopo. Cambia però anche il riferimento sul giorno precedente: il dato delle ore 17, che martedì indicava 16.649 contagi, indica un aumento ridotto di 1168 contagi; quello delle 19, in riferimento ai 16.220 contagi del giorno prima, fa segnare un aumento di 1493 unità. Teniamo buono questo secondo dato, per scoprire che da sabato a mercoledì il dato dell’incremento è sempre sceso ad eccezione del raffronto lunedì/martedì quando il passaggio è stato da +1377 a +1571. Per il resto si è partiti da +1865 di sabato passando a +1587 di domenica a +1377 di lunedì, a +1571 di martedì e a +1493 di mercoledì.

Intanto sono 199 le vittime del coronavirus in provincia di Cremona, 30 in più rispetto a ieri: un vero e proprio bollettino di guerra per un’emergenza che sembra non trovare fine. I dati sono pesanti anche a livello regionale: in Lombardia salgono a 1.959 i morti a livello regionale positivi al Coronavirus: 319 decessi in più nelle ultime 24 ore. Si tratta del maggior incremento giornaliero dall’inizio dell’emergenza Coronavirus.

“Stare a casa è un sacrificio necessario” spiega Gallera. “I nostri ospedali sono ancora in grande difficoltà. A Crema andremo a realizzare una struttura mobile che possa alleviare il sovraffollamento. A Cremona è arrivato un ospedale da campo per ben 60 persone. Ognuno deve lavorare con determinazione per sconfiggere il virus. Anche i singoli cittadini, facendo il proprio dovere”. E se gli ospedali traboccano, continuano ad arrivare i rinforzi: “Gli infermieri laureati nelle scorse settimane son 180 e li stiamo distribuendo alle aziende ospedaliere, già da domani” spiega Gallera. “Dalle università stanno arrivando anche gli specializzandi al 4º e 5º anno. Oggi sono stati assunti 40 medici e qualche medico in pensione si sta presentando nelle aziende”. Continuano anche i trasferimenti dagli ospedali più sovraffollati (Cremona, Bergamo, Brescia e Lodi) nelle strutture: oggi sono stati 30, 200 in totale. Gallera ha anche risposto alle preoccupazioni avanzate dalle Rsa: “Nel 90% dei casi i pazienti trasferiti sono andati in strutture sanitarie private e ospedaliere. In alcuni casi nelle Rsa, ma solo laddove vi siano strutture con padiglioni separati dagli altri e con personale dedicato solo a questo. Non mettiamo insieme i malati covid con gli anziani”.

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