Coronavirus a Viadana: Il consigliere Perteghella: "La chiusura dei parchi non basta".
Il consigliere comunale dà la propria chiave di lettura sulla gravità del contagio da Coronavirus sul suolo viadanese cercando di andare oltre quanto fatto dall'attuale amministrazione e suggerendo un percorso da intraprendere
La questione Coronavirus si è abbattuta su Viadana come nel resto del Paese, ma va detto che nel comprensorio rimane una delle realtà maggiormente colpite dal contagio di Covid-19. L’amministrazione comunale ha già dato disposizioni di restrizione alla circolazione onde evitare assembramenti di persone che possano complicare ulteriormente la situazione. A tal proposito interviene anche la minoranza nella persona di Silvio Perteghella con un comunicato che si pone criticamente sull’operato del sindaco Cavallari e della sua squadra.
“A seguito dei dati sul numero di contagiati nel Comune di Viadana, questa mattina ho protocollato attraverso posta elettronica certificata una richiesta di Convocazione della Conferenza dei Capigruppo Consigliare, chiedendo l’invito del Direttore Generale di Ats Valpadana. Tale incontro potrebbe tranquillamente svolgersi presso la Sala Consigliare, che avendo ampiezza di circa 300 metri quadrati, garantisce ampi margini di sicurezza sanitaria per 6 o 7 o 8 componenti. Successivamente a questo tipo di richiesta è stata pubblicata l’ordinanza del Sindaco del Comune di Viadana che giustamente ordina la chiusura di parchi, cimiteri e limita la possibilità di passeggiare durante l’arco della giornata”.
Prima della parte propositiva della nota rilasciata, il consigliere comunale Perteghella affronta le criticità emerse: “Probabilmente tale richiesta di convocazione verrà ignorata, anche a seguito di indicazioni di massima della Prefettura di Mantova che non consiglia la Convocazione di Consigli Comunali in questo periodo. Al fine di ottenere risultati sanitari tangibili in termini di contenimento del contagio credo che serva uno sforzo ulteriore e superiore rispetto alla sola chiusura di parchi, cimiteri o alla riduzione della possibilità di passeggiate all’aperto”.
Cosa fare?
“Innanzi tutto – continua Perteghella – a tempo zero risulta assai urgente un Protocollo d’intesa con Ats Valpadana affinché il Sindaco possa conoscere le identità dei contagiati al fine di verificare se i familiari conviventi rispettino tassativamente le 2 settimane di quarantena previste e per dare a queste persone un supporto materiale in funzione di esigenze ineludibile quali fare la spesa, acquisto di farmaci ecc…”
Grande rilevanza assumono le dinamiche legate alla sfera professionale in quanto i luoghi di lavoro rimangono crocevia di persone che interagiscono e potenzialmente uno dei momenti di maggiore criticità…
“Andrebbe poi ridotto l’orario di lavoro settimanale nelle aziende per almeno due settimane. I veri luoghi di assembramento al momento sono quelli in cui esistono le cosiddette catene di produzione. Oltre alla possibilità di congedi parentali e ferie, in ogni Contratto Nazionale è prevista la possibilità di impiego della Banca Ore. Per cui risulta necessario uno sforzo in tal senso, per evitare che ignari contagiati che non hanno sintomi, possano diffondere il virus ad altri incolpevoli lavoratori che siano dipendenti o autonomi con i quali vengono in contatto”.
A questo punto il focus si sposta dai lavoratori al personale medico che per ruolo è ovviamente molto esposto all’ipotesi di contrarre il virus…
“Andrebbe inoltre previsto in maniera obbligatoria il tampone per i medici di medicina generale che sono venuti a contatto con pazienti affetti da Coronavirus. A tal proposito mi viene riferito che anche ai medici viene effettuato solo in presenza di sintomi”.
Inoltre Silvio Perteghella porta all’attenzione la stato in cui versano le strutture che accolgono gli anziani con le casi di riposo che andrebbero sanificate per evitare un’ulteriore propagazione del virus. Infine, il pensiero conclusivo riguarda proprio Viadana inteso come territorio nel rapporto con i comuni vicini.
“I Sindaci dei Comuni limitrofi chiedono interventi dal forte impatto. Se non verranno presi, il rischio che il Comune venga chiuso ad ingressi ed uscite da enti istituzionali superiori non si può escludere. Per amore del Comune in cui vivo da sempre e per amore dei cittadini chiedo interventi urgenti in tal senso”.
Alessandro Soragna