Cronaca

Martina Balduini e Mattia Festa, da Padana Soccorso alla Centrale Operativa Regionale

"E' stata una bellissima esperienza, e siamo fieri di aver potuto dare una mano. Padana Soccorso non gestisce solo l'emergenza in loco, ma ha dato la possibilità anche a noi di poter fare qualcosa a Milano"

SAN GIOVANNI IN CROCE – Sono sulle strade tutti i giorni. Vanno e vengono senza sosta ormai da 15 giorni. I volontari di Padana Soccorso sono fortemente sollecitati, come tutti gli operatori a vario livello di questi tempi. Ne vedono tante di situazioni al limite sul territorio e a tutte cercano di dare risposta. C’è poi anche chi, come Mattia Festa e Martina Balduini è andato a Milano, presso la centrale operativa istituita dalla Regione per fronteggiare l’emergenza corona Virus. Un’esperienza che li ha arricchiti e che, se richiamati, ripeteranno volentieri.

“Hanno chiesto la nostra disponibilità – ha spiegato Mattia Festa – e ci siamo resi disponibili. Ci siamo ritrovati a Milano presso gli spazi messi a disposizione dalla TIM nei loro uffici logistica, insieme a volontari di Croce Rossa, Anpas, Protezione Civile. Il tutto gestito da AREU. Turni da 150 operatori, un briefing iniziale in cui ci è stato spiegato come agire e poi subito il via”. Un lavoro probante il loro. Nei primi giorni le telefonate al numero verde di Regione Lombardia sono state un milione e mezzo. “Spesso a chiamare erano persone anziane e sole, che magari non avevano problemi immediati ma volevano solo essere rassicurate. Poi c’era chi chiamava per emergenza, anche medici che segnalavano situazioni difficili”.

Non sempre sono state chiamate semplici. “Chiamavano anche persone in stato di fortissima ansia e tensione, e come da protocollo a quel punto le passavamo agli psicologi in servizio che sapevano affrontare le situazioni anche le più complesse, o mamme con neonati in casa, preoccupate. Quando le questioni erano di carattere medico, le inoltravamo a chi di competenza”.

“E’ stata una bellissima esperienza, e siamo fieri di aver potuto dare una mano. Padana Soccorso non gestisce solo l’emergenza in loco, ma ha dato la possibilità anche a noi di poter fare qualcosa a Milano”.

“E’ stata un’esperienza positiva, che mi ha insegnato qualcosa – spiega Martina Balduini – soprattutto a contatto con tanti operatori che gestivano una fase di emergenza. Al telefono ci arrivavano domande di ogni genere, persone che chiedevano qualunque cosa. Il nostro obiettivo principale era quello di tranquillizzare la popolazione, e tutte le operazioni seguivano un protocollo. I numeri erano presi d’assalto. Al telefono vedevamo le chiamate in coda. In un certo momento ce ne erano oltre 3 mila. Abbiamo dovuto affrontare situazioni anche difficili, perché la tensione era alta. Alcuni si arrabbiavano, altri erano impauriti. Con noi oltre ai volontari c’erano medici, forze dell’ordine”.

Mattia è un volontario di lungo corso, Martina sta studiando scienze infermieristiche a Parma, ed è al secondo anno. E’ volontaria in Padana Soccorso da un anno. “Se ci chiameranno ancora? Cercheremo di dare una mano come sempre. E’ stato utile essere lì, ci siamo resi conto di come sia complessa la macchina dell’emergenza”.

Due casalaschi a Milano, dalla periferia sud della Lombardia al cuore della macchina operativa legata all’emergenza per il Covid19. Un aiuto importante partito dalla nostra terra. Sono ragazzi, ma hanno testa sulle spalle e cuore, e non si sono tirati indietro.

Nazzareno Condina

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