Cronaca

Mamme cremonesi in TV. 'Il virus ha rivoluzionato giornate ma c'è anche un lato positivo'

Più di 130, questa mattina i commenti al post su facebook che annunciava la trasmissione, tutte testimonianze di genitori con bimbi piccoli, molti in età di asilo nido, che raccontano la normalità nell’emergenza, senza nascondere le difficoltà di chi ad esempio lavora fuori Cremona.

Nuovo collegamento in diretta da Cremona della trasmissione mattutina Agorà dopo quello di mercoledì con i medici ospedalieri Pan e Bosio. Oggi 5 marzo è stata la volta di alcune mamme del gruppo Facebook ‘Genitori di Cremona e dintorni’, che hanno raccontato come stanno affrontando la nuova dimensione di vita imposta dalla chiusura delle scuole. Laura, amministratrice della pagina, ha raccontato di come sia fondamentale l’aiuto dei nonni (che appartengono alla categoria più a rischio di complicazioni) nell’intrattenere i nipoti quanto i genitori vanno al lavoro e di come all’inizio ci sia stata la preoccupazione di comunicare a bambini piccoli la nuova situazione. “Poi abbiamo fatto capire come vanno le cose, insegnato a lavarsi le mani per bene e starnutire nel gomito, e le cose si vivono con maggiore serenità. Si cerca di mantenere gli orari della scuola per fare i compiti, poi nel pomeriggio se c’è bel tempo un giretto nei parchi”.

Più di 130, questa mattina i commenti al post su facebook che annunciava la trasmissione, tutte testimonianze di genitori con bimbi piccoli, molti in età di asilo nido, che raccontano la normalità nell’emergenza, senza nascondere le difficoltà di chi ad esempio lavora fuori Cremona o non ha supporto famigliare, ma vissute senza tragedie. “I genitori sul nostro gruppo – ha detto ancora Laura in trasmissione – comunicano preoccupazione, stanchezza, fatica nel dovere riorganizzare tutta la settimana, con mamma e papà che si turnano e nonni che fanno fatica a impegnare i bambini per parecchie ore. Ma fanno emergere anche il lato positivo di  recuperare una dimensione di tempo che prima non si riusciva a vivere con tranquillità”, presi dalla frenesia del rispettare gli orari della scuola e delle tante attività sportive e non che caratterizzano la vita dei ragazzi. La riduzione forzata dei rapporti sociali insomma, aiuta a recuperare una creatività del tempo libero che forse avevamo tutti un po’ dimenticato.

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