Cronaca

Forneria del Borgo, a Vicobellignano due artigiane e la loro straordinaria forza

VICOBELLIGNANO – Vent’anni di attività, 10 da ‘capitano di vascello’. E non lo diresti mai a guardarla in viso perché Federica Rota sembra sempre una trentenne carica d’entusiasmo. Pronta costantemente a mettersi in gioco, per se stessa, per la famiglia che ama e conseguentemente per la sua frazione. Amaro il destino delle frazioni anche se – a dire il vero – Vicobellignano ha ancora numerose attività commerciali. Attività ‘di prossimità’ che a volte si ritrovano per fare qualcosa insieme.

Federica Rota aveva iniziato 20 anni fa a fare il pane in un posto che sopravvive tra i miti dei 50enni. Il Bicio, a Sacca, spacciatore di pizze e focacce notturne per tanti ragazzi che lì si fermavano nel ritorno dalla discoteca o a notte inoltrata per chiudere a stomaco pieno la serata. Dopo il Bicio 2 anni alla pasticceria Duomo e il resto del tempo al panificio Cavour: “Stavo bene lì – ci racconta – ma poi sentivo l’esigenza di fare qualcosa da sola”. Nel 2009 apre la forneria del Borgo a Vicobellignano. Federica si fa aiutare dalla mamma ma poi subito dopo arriva Nadia Amadei, maestra del marubino fatto in casa, a darle una mano. “Lavoro qui da dieci anni – ci tiene a sottolineare Nadia – ed è come essere a casa mia”.

“Ho sempre avuto passione per la preparazione del pane e delle torte – spiega Federica – e continuo ad avere la stessa passione. Sono stanca fisicamente, perché oltre al lavoro c’è la famiglia, ci sono i figli e portare avanti un’attività oggi non è facile. Ma non lo sono in fatto di lavoro e di voler portare avanti l’attività, magari inserendo nuove iniziative. Tante piccole attività sono state messe in ginocchio dalla grande distribuzione che può fare prezzi diversi dai nostri. Anche per il pane sono tanti quelli che preferiscono far spesa al supermercato. E’ una questione di mentalità. La gente prende a va via, ed anche quando ci sono anziani e sono i figli a fare la spesa preferiscono magari fermarsi al supermercato. Vicobellignano è un po’ un paese dormitorio. Lavoro con materiali selezionati, dalla materia prima ricavo pane, pizze, focacce, torte, facciamo anche gastronomia. Vedo anche molta indifferenza nei confronti delle piccole attività. La gente ormai preferisce la quantità alla qualità dei prodotti”.

Tutti i giorni – domeniche comprese – Federica e Nadia iniziano a lavorare alle 4. Nel 2009, per cause di forza maggiore, non ha potuto fare la festa del decennale “Ma faremo quella dei 15 anni, e dei 20 anni di attività. Ho voglia di fare. Mi piacerebbe, ad esempio, organizzare feste, pranzi e cene utilizzando la piazzetta che c’è qui. Magari unirmi con le altre attività facendo cose per animare la vita di paese”. Al momento sono idee, ma torniamo alla realtà. La realtà, da qualche tempo, vede Federica e Nadia impengnate anche nella ‘ristorazione’ modello gastronomia. In un piccolo spazio della bottega sono stati sistemati tre piccoli tavoli dove chi vuole può fermarsi, magari nella pausa lavoro, a gustare le prelibatezze della gastronomia “Facciamo marubini con tanti ingredienti e ripieni diversi, ma poi abbiamo le lasagne, i secondi. Tutti piatti che prepariamo in giornata, che possono essere portati via o gustati direttamente qui. Non ho nessuna intenzione di far concorrenza ai ristoranti, ci mancherebbe. L’ho chiamato l’angolo tortelleria, è una cosa in più che offriamo ai nostri clienti”.

Ha bei sogni Federica, e crede molto nella sua piccola frazione: “Mi piacerebbe assumere un’altra persona, insegnargli il mestiere, magari una ragazza giovane. Ma purtroppo al momento non ne ho la forza. Quando sono a casa alla mattina porto qui i miei figli. Sono ancora piccoli, non so cosa faranno da grandi, ma intanto mi piacerebbe che capissero che in ogni lavoro e in quello della mamma c’è dignità e onestà. Ripeto, non so che cosa faranno da grandi, ma mi piacerebbe che a prescindere da loro quando non ci sarò più io a fare questo mestiere ci fosse qualcun altro a portare avanti il forno”.

Intanto che la chiacchierata va avanti, entrano ed escono un po’ di clienti. Sono persone del paese, quelle che conoscono la bontà di quello che stanno acquistando: “Noi qui lavoriamo la materia prima che scegliamo noi e la trasformiamo. Il cliente può essere sicuro di quello che mangia e di come è fatto”. C’è tanto orgoglio mentre spiega della materia prima e della sua lavorazione. Muove le mani come se fossero impegnate in un impasto, anche al solo parlarne.

Federica ha un bel caratterino. In questi giorni, dopo aver visto il video di Canal+ dove i francesi prendevano in giro la pizza italiana, non ha retto. Ed ha voluto rispondere con un piccato video in cui difende il proprio lavoro “Un lavoro artigiano, che facciamo tutte le mattine, con qualità”. Ha mostrato pure il pane fatto da lei stessa ed invitato i francesi ad utilizzare la baguette in un’altra maniera. “Qui alla forneria del Borgo non ci si ferma mai. Non ci ferma neppure il coronavirus. Prodotti controllati, materie prime di qualità. Qui è un ambiente familiare, al limite ci beviamo un caffé, facciamo due parole, ci scambiamo due chiacchiere”. Ancora sul coronavirus: “Quello che vogliamo far capire alle persone è di continuare a vivere, di non fermarsi comunque di fronte ai problemi. Sono cose gravi, lo sappiamo, ma noi artigiani continuiamo a lavorare, a vivere, a rendere il paese sempre più accogliente”.

Attività di prossimità non vuol dire solo tradizione. Da qualche tempo Federica e Nadia sono impegnate anche nelle vendite on line insieme ad altre imprese locali (seshop.it): “Abbiamo voluto provare, abbiamo iniziato da pochissimo, abbiamo venduto delle torte fatte da noi a Bologna. Si dai, una nuova esperienza, vedremo come andrà. Intanto mi fa sorridere il fatto che una mia torta sia stata venduta e mangiata a Bologna. Magari non faremo grandi numeri e neppure me li aspetto, ma va bene così, è sempre un qualcosa in più”.

Sorridono Federica e Nadia, il tempo schizza via in un baleno. C’è aria di casa qui negli spazi piccoli del forno di frazione. E’ la forneria del Borgo, c’è tanta vita dentro. In ogni parola, in ogni sorriso di Nadia e di Federica. C’è l’animo prorompente di due donne fortissime, caparbie e determinate. C’è la piccola provincia lombarda, l’aria di frazione che non si è spenta. C’è l’anima bella di questa terra appoggiata al fiume.

Nazzareno Condina

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