Ambulatorio Comete, le misure preventive e il consiglio: "Pazienza e buon senso, specie sulle visite differibili"
"Le telefonate preventive per prendere appuntamento sono consigliate per evitare di creare assembramenti di pazienti: cerchiamo cioè di scaglionare, nel limite del possibile, le visite" spiegano Cozzini e Bini.
CASALMAGGIORE – Misure preventive e un invito alla pazienza, oltre che al buon senso. Alle 11 di lunedì è stata convocata la conferenza stampa dall’ambulatorio Comete di Casalmaggiore, per precisare le varie precauzioni attive in questi giorni: l’invito di Antonella Cozzini, presidente, e di Annamaria Bini, direttore sanitario della struttura, è ad evitare visite che siano differibili, procastrinandole di una settimana, anche se nessuno verrà respinto nel limite del possibile. Prima dell’ingresso è stato allestito il pre-triage, al quale anche noi giornalisti siamo stati sottoposti per entrare in conferenza stampa, con misurazione della febbre. Sopra i 37.3° corporei associati a fenomeni come tosse o raffreddore non si entra, per precauzione. Il pre-triage è situato in una stanzetta sulla sinistra, dalla quale si accede poi alla struttura, dove chi lavora in reception e ovviamente i medici sono in possesso di mascherina. Nella giornata di lunedì – giusto precisarlo – non vi sono stati casi di persone respinte. Vi è inoltre un accesso specifico per l’ambulatorio pediatrico, al quale possono accedere bambini accompagnati da un solo genitore. Pare comunque che il Coronavirus non attecchisca in età pediatrica: così è stato ribadito durante la conferenza stampa.
L’invito dunque è a passare dall’ambulatorio solo su appuntamento, portando pazienza perché le linee telefoniche sono soltanto due con tre dipendenti dedicate, ma prediligendo in ogni caso proprio un primo contatto telefonico. Ricordiamo che Comete ha la sede centrale a Casalmaggiore, ma ha medici che lavorano anche a Piadena Drizzona, Rivarolo del Re, Spineda, Voltido, Martignana di Po e San Giovanni in Croce. Viene infine richiesto di contattare il 112 solo per caso di concreto sospetto contagio (oltre alla febbre, la possibilità di essere stati a contatto con persone provenienti dalle aree del focolaio o con persone che sono state in Cina o in Oriente negli ultimi giorni o settimane), per il resto meglio fare riferimento al 1500 e per i casi ancora meno urgenti, o soltanto per chiedere informazioni, al numero 800894545 (che è pure una valvola di sfogo per evitare di intasare gli altri due recapiti). Le varie misure sono state adottate dopo una riunione del personale interno tenutasi domenica mattina, quando già l’emergenza Coronavirus stava prendendo piede nel Nord Italia. “E’ evidente come un ambulatorio sia un luogo che, avendo a che fare con possibili malattie o problemi sanitari, va ritenuto a rischio, ma vogliamo evitare di arrivare alla chiusura, che sarebbe automatica qualora venisse individuato un caso all’interno della struttura – hanno detto Cozzini e Bini -. Per questo chiediamo ai vari pazienti di attenersi rigorosamente alle misure preventive introdotte da lunedì e fino a data da destinarsi. Teniamo a precisare che tutti i servizi sono garantiti, ma qualora non vi siano urgenze, meglio aspettare la settimana prossima, anche per capire come evolve la situazione. Le telefonate preventive per prendere appuntamento sono consigliate per evitare di creare assembramenti di pazienti: cerchiamo cioè di scaglionare, nel limite del possibile, le visite”.
Per quanto riguarda il tampone, l’ambulatorio Comete ne è sprovvisto: “Sono situazioni da programmare col 112, ma qui al momento non ne facciamo, perché ne siamo sprovvisti. E’ una situazione straordinaria, che qui non abbiamo mai vissuto prima, dunque chiediamo collaborazione. Confermiamo quanto sappiamo finora: il virus è a bassa letalità ma non possiamo sottovalutare le prescrizioni minime. Il tampone dà risultato nel giro di minimo 4 ore, a salire”. Infine una indicazione non di poco conto. “Dai dati in nostro possesso – è stato spiegato – il picco influenzale, legato cioè alla normale influenza stagionale, è passato la scorsa settimana: qualche caso di febbre alta c’è ancora ma andrà smaltendosi e, in questo caso, la chiusura delle scuole aiuterà non poco a scremare i vari casi. Questo per dire che alcuni casi di febbre vanno considerati normali influenze, senza andare nel panico. E senza sottovalutare nessuna situazione clinica, che va valutata caso per caso. Non possiamo nemmeno escludere che qualche paziente abbia avuto il Coronavirus, nella sua forma asintomatica, e ne sia guarito senza accorgersi di nulla”.
Giovanni Gardani