Camera Commercio, ecco l'organismo che aiuta i privati in caso di sovraindebitamento
Di composizione della crisi da sovraindebitamento si è parlato mercoledì a Cremona in un seminario promosso da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Milano Monza-Brianza e Lodi e Camera Arbitrale di Milano.
CREMONA – Sono in aumento i casi di sovraindebitamento di privati, imprenditori ed ex imprenditori che fanno fatica da soli ad uscire da una situazione debitoria insostenibile, ovvero eccessiva rispetto al proprio patrimonio. Per aiutare debitori e creditori a gestire queste situazioni di crisi è attivo, da dicembre 2016, presso la Camera Arbitrale di Milano, società partecipata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, l’OCC -l’Organismo per la Composizione delle Crisi da sovraindebitamento. La Camera Arbitrale di Milano gestisce il servizio per conto della Camera di Milano Monza Brianza Lodi, oltre che per conto delle Camere di Como-Lecco, di Sondrio, di Cremona, di Pavia e di Varese. L’OCC ad oggi ha gestito 539 casi; nel 2019 ha visto aumentare le domande del +39% rispetto all’anno precedente. In tutto, nel 2019, le nuove domande sono state 263.
Di composizione della crisi da sovraindebitamento si è parlato mercoledì a Cremona in un seminario promosso da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Milano Monza-Brianza e Lodi e Camera Arbitrale di Milano. I relatori, Alessandro Camilletti, avvocato e gestore della crisi, Diego Pianca, commercialista e gestore della crisi e Carlo Giordano, funzionario del servizio OCC (l’Organismo per il sovraindebitamento) hanno presentato la normativa sul tema e le sue evoluzioni, anche in vista della riforma del Codice della crisi di impresa che entrerà in vigore ad agosto 2020. Hanno inoltre illustrato gli strumenti per l’esdebitazione di privati, professionisti e imprenditori, ripercorrendo i singoli passaggi delle procedure e i ruoli dei soggetti coinvolti: debitore, creditori, OCC, Gestore, Tribunale, anche con esempi di recente giurisprudenza e portando dati e casi pratici relativi all’esperienza dell’organismo camerale.
“L’Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio (OCC) in questi primi anni di attività ha già aiutato consumatori, piccoli imprenditori ed ex imprenditori a rientrare dai debiti. Ha dichiarato Rinaldo Sali, Vice direttore generale della Camera Arbitrale di Milano- “Il valore sociale di questo nostro impegno è rendere consapevoli i soggetti in difficoltà economica per eccesso di debiti della loro situazione e aiutarli a fare un piano di rientro da presentare in modo trasparente in Tribunale. Questo servizio permette alle imprese e alle persone di ripartire dignitosamente”.
Cosa è l’OCC: l’Organismo per la Composizione delle Crisi da sovraindebitamento (OCC) ha l’obiettivo di aiutare debitori e creditori a uscire da situazioni di blocco e a trovare una soluzione che permetta agli uni di rispettare le obbligazioni prese e agli altri di vedersi riconoscere il proprio credito. L’Organismo per la Composizione delle Crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio (OCC) delle Camere di Commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano-Monza Brianza-Lodi, Pavia, Sondrio, Varese è iscritto al n. 80 del Registro degli Organismi tenuto dal Ministero della Giustizia. Il progetto di costituzione dell’Organismo è stato coordinato da Unioncamere Lombardia nel 2016.
Cosa si intende per sovraindebitamento? La legge lo definisce come “una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”. Cosa fa l’OCC? L’organismo di composizione della crisi è un ente terzo, imparziale e indipendente al quale ciascun debitore, tra quelli legittimati, può rivolgersi al fine far fronte all’esposizione debitoria con i propri creditori. L’OCC riceve le domande di avvio del procedimento e, valutato il rispetto dei presupposti normativi, nomina un professionista (“Gestore della crisi”) che, a seguito di esame della documentazione prodotta, assisterà il debitore nella ristrutturazione dei debiti e conseguente soddisfazione dei crediti. Il procedimento si potrà concludere con un accordo di composizione della crisi, un piano del consumatore o con la liquidazione del patrimonio del debitore. Si può accedere al servizio da questo sito: https://www.camera-arbitrale.it/it/OCC+-+Sovraindebitamento/Avviare+la+procedura.php?id=561. L’OCC non eroga finanziamenti, è imparziale e indipendente.
Tutti i dati sull’OCC- Organismo per le crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio: sono 263 le nuove domande registrate nel 2019, con un incremento di +39% rispetto all’anno precedente. L’incremento delle domande dal 2018 rispetto al 2017 è stato del +125%. Le parti: per la maggior parte si tratta di privati indebitati o di ex imprenditori insolventi. Poche le imprese attive che ad oggi vi fanno ricorso. Tempi medi 300 giorni dalla domanda alla conclusione della pratica. Esito della pratica: nel 47% dei casi la procedura scelta dal debitore è la liquidazione del patrimonio, nel 35% dei casi il debitore propone un accordo e nel 18% dei casi si opta per il piano del consumatore. Come funziona. Il debitore presenta una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio. Il gestore della crisi analizza la situazione debitoria e rilascia una relazione. Il Tribunale, su istanza del debitore, può o omologare la proposta oppure rigetta l’istanza. Chi può accedere per legge alla procedura OCC: imprenditori agricoli; le c.d. start up innovative e tutti gli altri soggetti non fallibili.
Due casi gestiti dall’OCC di Camera Arbitrale di Milano:
Primo caso: consumatore quarantenne con contratto da lavoratore dipendente. Le cause del dissesto sono riconducibili a vicende familiari e alla perdita del precedente lavoro, la posizione debitoria è esclusivamente verso banche e nulla verso l’erario. Il debitore ha sempre fatto fronte a tutti i pagamenti presentandosi davanti all’OCC con una situazione economica in difficoltà per i futuri pagamenti, diligente invece nel far fronte alle precedenti obbligazioni, nonostante le difficoltà. Il giudice ha accolto il piano di rientro proposto dal consumatore indebitato, prevendendo un pagamento in 4 anni del 30% del residuo dei suoi debiti. Valutato molto positivamente l’atteggiamento del debitore che si è presentato tempestivamente ai primi segnali di crisi e che abbia sempre profuso il massimo sforzo nell’adempiere ai propri obblighi.
Secondo caso: Un ex imprenditrice nel settore commercio, che aveva un bar nel territorio milanese, quarantenne. Ha trovato un accordo con i creditori, grazie alla finanza esterna, per cui un soggetto esterno di famiglia, ha reso disponibile una somma. Non era riuscita a pagare le tasse, era rimasta indietro con i pagamenti. A fronte di un pesante debito, per lo più con l’erario, si è chiuso l’accordo con i creditori con una somma che ha coperto circa il 10% del totale dei debiti. La sua famiglia, i suoi genitori, le sono stati accanto nel momento del bisogno. Si trattava infatti del massimo sforzo che la famiglia era in grado di affrontare in quella situazione. Il procedimento si è chiuso rapidamente (in un anno). Fondamentale il lavoro del consulente di fiducia del debitore che si è occupato di mettere ordine nella massa di debiti e di impostare la bozza di accordo poi discussa con l’OCC.
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