Gianni Fava ricorda Flavio Bucci a Pomponesco: "Se ne va un grande artista"
Ero un bambino - scrive Fava - quando vidi per la prima volta Flavio Bucci dal vivo. Girava a Pomponesco a metà degli anni settanta alcune scene del celebre sceneggiato Ligabue. Mi impressionò il suo sguardo intenso
VIADANA – Genio e sregolatezza, come il più romantico degli artisti. Così l’ex assessore regionale Gianni Fava ricorda Flavio Bucci che a Pomponesco aveva girato lo sceneggiato televisivo, diretto da Salvatore Nocita, andato in onda su Rai 1 dal 22 novembre al 6 dicembre 1977 su Antonio Ligabue. Uno sceneggiato che aveva fatto conoscere al grande pubblico la figura del pittore visionario trapiantato nella bassa. Il merito di quella ‘scoperta’ va sicuramente a chi ne interpretò, in maniera magistrale, la figura.
“Ero un bambino – scrive Fava – quando vidi per la prima volta Flavio Bucci dal vivo. Girava a Pomponesco a metà degli anni settanta alcune scene del celebre sceneggiato Ligabue. Mi impressionò il suo sguardo intenso e porto con me quel ricordo.
Eravamo davanti al mitico Albergo ‘il Leone’ e su quel muro faceva disegni col carboncino, laddove il grande artista padano aveva disegnato alcuni anni prima. Mi ha nuovamente impressionato oltre 40 anni dopo in questa intervista: «Ho speso tutto in vodka e cocaina, non ho più soldi». Così si raccontava Flavio Bucci a Vanity Fair tempo fa in una delle sue ultimissime interviste. «Io non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto. Mi chiedono spesso se l’alcol mi ha distrutto», aggiunse l’attore, con oltre 50 partecipazioni in film di cinema. «Ubriacarsi è bellissimo, al di là dei discorsi di morale, che io non ho. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcun’altro?».
Oggi voglio ricordarlo così. Un genio sregolato. Un personaggio romantico che forse non ha vissuto al meglio ma che di certo ha vissuto come voleva. Se ne va un grande artista e tanto mi basta. Buon viaggio!”.
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