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Sport e Shoah: allo IAL di Viadana si è parlato di sportivi deportati

L’istituto professionale IAL di Viadana ha ospitato una “lezione” di storia atipica raccontata dal professor Pierluigi Torresani che ha passato al vaglio le vicende di grandi uomini di sport che loro malgrado sono diventati simbolo dell’olocausto. “Sport e Shoah” è stato

L’istituto professionale IAL di Viadana ha ospitato, sabato mattina, una “lezione” di storia atipica raccontata dal professor Pierluigi Torresani che ha passato al vaglio le vicende di grandi uomini di sport che loro malgrado sono diventati simbolo dell’olocausto. “Sport e Shoah” è stato un viaggio partito con il calciatore Arpad Weisz, giocatore all’epoca molto popolare con le maglie di Bologna e Inter con le quali vinse tre scudetti. Una panoramica emozionante che ha portato a conoscere altre vittime illustri del nazi-fascismo come il pugile Rukelie Trollmann o il nuotatore Alfred Nakache passando per un altro calciatore che vestì la maglia della Cremonese, Vittorio Staccione.

La parte principale di questo viaggio nello sport è stata dedicata al ciclista Gino Bartali che in sella all’inseparabile bicicletta, pedalando per 390 chilometri tre volte alla settimana, contribuì a salvare tra le 800 e le 900 vite trasportando finti documenti d’identità all’interno del telaio della sua due ruote. Gli studenti hanno assistito quasi rapiti da quelle immagini e da quelle parole anche quando, le vicende di uno dei simboli più alti del ciclismo italiano, sono state affidate alla musica di Paolo Conte per un intermezzo che ha elevato la multimedialità del momento. L’arrivo nel plesso è già molto toccante con un’installazione posta nel centro del cortile con atleti stilizzati ed una rotaia che porta ad un grande mosaico di cartoline che insieme, se viste da lontano, compongono l’immagine fredda dell’ingresso del campo di sterminio di Birkenau. Quest’anno il tema principale è il treno – sottolinea Rita Bonizzi del comitato sindacale del territorio “Il treno della Memoria”- e dal binario 21 della stazione di Milano partiranno 700 studenti, di cui 70 mantovani, con destinazione Auschwitz, per un’esperienza che credo debba essere fatta una volta nella vita per ricordare, ma soprattutto per capire”. Tra i presenti anche il candidato sindaco M5S, Lorenzo Gardini: “L’istituto IAL ha confermato con questa iniziativa grande sensibilità oltre che creatività e credo che debba essere ulteriormente valorizzato anche per questi valori”. Sulla stessa lunghezza d’onda il professore Carlo Stassano, presidente dell’Atletica Interflumina che, visibilmente commosso, ha spiegato di quanto sia di valore l’apporto che l’istituto IAL di Viadana proprio in virtù di iniziative come quella legata ai grandi sportivi deportati.

Alessandro Soragna

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