Casa di Riposo Busi, sindacati soddisfatti del nuovo Cda: "Ora dialogo e confronto"
“Il miglioramento del servizio e il risanamento della struttura dal punto di vista economico, con i vari rientri previsti - spiega Negri - passano anche dal coinvolgimento dei lavoratori e il loro benessere non può che aumentare gli standard qualitativi”.
CASALMAGGIORE – Sembra tirare aria nuova alla Casa di Riposo Busi di Casalmaggiore. Dopo la maretta degli anni scorsi, con gli screzi continui tra il Cda retto da Franco Vacchelli, alcuni dipendenti e i sindacati, ecco che proprio da questi ultimi giunge un’apertura in merito al cambio di rotta che il nuovo consiglio d’amministrazione – con Roberta Bozzetti presidente, Ennio Franchi vice e ancora i consiglieri Calogero Tascarella e i riconfermati Angela Bigi e Gianluca Goi – sembra avere intrapreso.
A parlare è Sabrina Negri della Cgil che sorride al nuovo corso. “Abbiamo visto, per cominciare – spiega – un maggiore impegno e una maggiore apertura all’ascolto. E’ chiaro che ad oggi siamo ancora nel campo delle parole e delle promesse, del resto il Cda si è insediato pochi mesi fa e va lasciato il tempo di prendere in mano i vari incartamenti e di comprendere le varie situazioni ereditate da un’amministrazione non certo positiva”.
La prima mossa è quella dell’informazione preventiva e del coinvolgimento. Prima di prendere decisioni, cioè, il Cda si confronterà con gli stessi sindacati, che faranno da tramite con i lavoratori. In secondo luogo la volontà è di avere un rapporto migliore con gli stessi lavoratori, non andando all’attacco, come spesso è accaduto col Cda precedente, ma confrontandosi e mostrando un atteggiamento differente. “Il miglioramento del servizio e il risanamento della struttura dal punto di vista economico, con i vari rientri previsti – spiega Negri – passano anche dal coinvolgimento dei lavoratori e il loro benessere non può che aumentare gli standard qualitativi”.
Un’altra volontà espressa è quella di ridurre, strada facendo e con pazienza, il gap tra i dipendenti assunti con contratto Uneba dal precedente Cda, e quelli assunti con contratto degli Enti Locali. Rientro economico e riorganizzazione del lavoro sono poi due cardini che, col tempo, la Fondazione intende perseguire. “In primis si stanno creando le premesse per risanare la situazione e rilanciare l’immagine della Casa di Riposo – spiega Negri – in secondo luogo si cercano risorse economiche per il rilancio e il mantenimento, magari anzi il miglioramento, della qualità del servizio. Per tracciare un giudizio definitivo e preciso è ovviamente ancora presto, ma i primi passi sembrano, a detta mia e dei miei colleghi, andare nella giusta direzione”.
Giovanni Gardani