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Torricella, premiati i partecipanti dell'ottavo concorso Presepi della Bassa. Ci sono anche due scuole

Presepi di diversa fattura, insomma, e di differente pregio, che però richiedono tutti lo stesso impegno. Messi tutti alla pari, sullo stesso livello: esiste forse messaggio evangelico più forte e azzeccato di questo? GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

TORRICELLA DEL PIZZO – L’incudine battuta dal martello in uno dei presepi con movimento meccanico scandisce il tempo che passa, anche quello delle feste. Si è conclusa domenica la mostra-concorso dei Presepi della Bassa in Cascina, organizzata per l’ottavo anno consecutivo dall’Agriturismo Torretta di Torricella del Pizzo della famiglia Fadani. Un evento che ha ottenuto l’appoggio di Auser, del comune torricellese, dell’associazione Amarcord, del Distretto della Musica, del Museo di Storia Naturale, con la volontà di ritrovarsi pure l’anno prossimo, perché in un paese piccolo questi eventi sanno essere al contempo caratterizzanti e stimolanti. Un saluto è giunto dal parroco don Roberto Rota, il quale ha evidenziato la commistione tra hobbistica, artigianato e messaggio religioso, “che lo stesso Papa Francesco, realizzando e contemplando il presepe, invita a seguire”.

Al suono dell’organetto meccanico custodito nel Museo Amarcord, sono stati passati in rassegna tutti i partecipanti, con la consegna di un attestato e di un dono senza escludere nessuno e senza classifiche. Anche due scuole, che hanno ricevuto materiale didattico come premio, hanno preso parte all’iniziativa, ossia l’asilo Monumento di Gussola e la seconda elementare di Roccabianca, provincia di Parma, sul confine, con sedici diversi privati (Tosoni, Goi, Pezzoni, Di Fonzo, Gardani, Ghezzi, Storti e Giuffredi, Gusberti, Sestu, Mesiano, Marchetti, Sarzi Braga, Biacca e Zanichelli, Vezzosi, Bresciani e gli organizzatori dei presepi di San Martino dall’Argine) da tutto il Casalasco e dal Comprensorio. Qualcuno di loro ha esposto più di un presepio, motivo per cui alla fine si è raggiunta la cifra ragguardevole di 50 composizioni esposte.

Tra queste pure l’originale Casa di Babbo Natale, costruita – senza dimenticare le immancabili renne, le pecore e la slitta – con materiale di risulta da Franco Sestu, abitudinario di questo concorso, capace di creare l’architettura con legna, cotone, lana, ferri di cavallo e vegetazione recuperata durante le ultime piene del Po. Un messaggio pure ecologico, oltre che indubbiamente artistico. Il successo di Presepi della Bassa in Cascina si deve proprio alla formula, che non stila particolari classifiche, ma rende a tutti i partecipanti il giusto omaggio e il dovuto grazie, offrendo al contempo la possibilità di esporre i tesori custoditi in casa dedicati alla Natività di Gesù in un ambiente davvero originale.

Infatti spesso e volentieri sono le stesse macchine d’epoca, facenti parte del cospicuo patrimonio dell’Agriturismo Torretta, a sposarsi con diorami e composizioni, divenendone quasi parte integrante. Presepi di diversa fattura, insomma, e di differente pregio, che però richiedono tutti lo stesso impegno. Messi tutti alla pari, sullo stesso livello: esiste forse messaggio evangelico più forte e azzeccato di questo?

Giovanni Gardani

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