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San Martino, l'opposizione non è morta: "Basché non c'è più, i grossi problemi del comune restano"

Ora fuor di polemica, non riteniamo di essere mai stati troppo bugiardi, come qualcuno sosteneva in campagna elettorale, abbiamo solo cercato di evidenziare e sottolineare un situazione di grave pericolo per i conti del comune, che oggi è realtà

SAN MARTINO DALL’ARGINE – Partito un Basché resta comunque un’opposizione a San Martino. E soprattutto, come fa notare l’opposizione stessa, restano i gravi problemi del comune. Questo quanto comunicato ieri dalla Lista che ha sostenuto il candidato sindaco Roberto Basché dimissionario per motivi personali.

“La minoranza consiliare SAN MARTINO UNITO c’é. Abbiamo preso atto delle dimissioni del candidato Sindaco e capogruppo Roberto Basché, ne rispettiamo le scelte che, pare nascano da motivazioni personali. Qualcuno ci ritiene giunti ormai ai minimi termini, a costoro rispondiamo in modo semplice e categorico, ci siamo e svolgeremo sino alla fine il nostro mandato di controllo e proposta, principi ai quali ogni minoranza deve attenersi e impegnarsi.

E’ noto ormai a tutti, il forte indebitamento del comune, che si aggira intorno ai 2.5 milioni di euro, questo mette a rischio servizi essenziali e capacità di autofinanziamento e/ il ricorso a mutui. Tariffe e tassazione sono ormai al massimo consentito, facendo sentire il peso di questa situazione, ai cittadini tutti. A questa già grave situazione debitoria, dobbiamo prendere coscienza dell’annosa e pericolosa, ai fini di bilancio, questione della distribuzione del gas pubblico, il cosiddetto lodo A2A (ora UNARETI), nato a cavallo del 2005/2006.

L’azienda A2A, ritenendosi sfavorita, da decisioni dell’amministrazione, nell’anno presentò istanza di arbitrato, con richieste di risarcimento, che allora erano esorbitanti. Il comune, in questa causa è risultato soccombente, perdente, per ben due volte. La prima volta nel 2015, il lodo arbitrale riconosceva le istanze della A2A, respingendo quelle del comune, condannandolo al risarcimento che si aggirava intorno ai seicentomila euro, più spese legali ecce cc.

La seconda nel Novembre 2019, la Corte di Appello di Bologna, riconosceva e ribadiva la sentenza, riconoscendone la giustezza. Ora il comune, su sollecitazione entusiastica del proprio consulente legale, presenterà istanza di ricorso in Cassazione, con ulteriore esborso di onorari.

L’azienda che subentro, nella distribuzione del gas, alla A2A (UNARETI) nel 2008/2009, fu la TEA SPA, che da allora versa un benefit, o premio d’esercizio che dir si voglia, di 90 mila euro annui. Siamo convinti che quelle risorse aggiuntive al bilancio, andavano convogliate in un fondo di rischio, nella malaugurata ipotesi di sentenze di risarcimento onerose, che ormai son divenute certezza, salvo miracoli, ricordiamo che questa opzione è prevista dai regolamenti contabili.

Altre realtà comunali, vicine a noi hanno percorso questa strada, mettendo in sicurezza il bilancio. Nella nota integrativa al Bilancio comunale 2019/2021 del Febbraio 2019, veniva affermato che, non era necessario ricorrere ad un fondo di rischio, in vista della sentenza di appello, giunta poi a fine 2019, prevedere accantonamenti, ravvisando sufficienti motivi per l’accoglimento del ricorso presentato dal comune, in opposizione al Lodo Arbitrale.

Nel corso del Consiglio Comunale del 7 gennaio, il consigliere con delega al bilancio, affermava: il Fondo di Rischio, non fu istituito per mancanza di fondi reperibili. Il rischio di dissesto dell’ente, per stessa affermazione del Sindaco sul giornalino, esiste e non si può negare.

Ora fuor di polemica, non riteniamo di essere mai stati troppo bugiardi, come qualcuno sosteneva in campagna elettorale, abbiamo solo cercato di evidenziare e sottolineare un situazione di grave pericolo per i conti del comune, che oggi è realtà”.

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