Cronaca

Giuseppe Guarino Ufficiale al merito della Repubblica, l'onorificenza consegnata a Mantova

Il neo ufficiale dedica questa onorificenza, la seconda, proprio ai giovani e non giovani volontari, che fanno di questo sodalizio uno stile di vita, che senza ma e senza se, donano se stessi per gli altri, per solo un grazie, un sorriso

MANTOVA – Il Prefetto di Mantova Carolina Bellantoni, alla presenza del Sindaco di Viadana Alessandro Cavallari e delle massime autorità civili e militari ha insignito all’onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana il già Cav Giuseppe Guarino.

Toccante la cerimonia e l’emozione iniziata con l’inno D’Italia e il discorso introduttivo dello stesso Prefetto onorata di conferire tale onorificenza sprono ed esempio soprattutto per i giovani. Dal canto suo il neo Ufficiale  ha ringraziato doverosamente tutti: il Prefetto, il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio, il Sindaco di Viadana e di Isola di Capo Rizzuto, il Provveditore agli Studi di Mantova, i Dirigenti scolastici Dott. ssa Mariateresa Barzoni, L’ ING. Alessandro Cau e il Dirigente Amministrativo Dott. ssa Elisabetta Desinopoli, tutte le autorità civili e militari che hanno presenziato, i colleghi dell’Istituto Ettore Sanfelice di Viadana, i volontari di Arces Viadana e la famiglia che lo sostiene da sempre.

Per Guarino un onore rappresentare sia il mondo del lavoro che quello del Volontariato.

Il neo ufficiale dedica questa onorificenza, la seconda, proprio ai giovani e non giovani volontari, che fanno di questo sodalizio uno stile di vita, che senza ma e senza se, donano se stessi per gli altri, per solo un grazie, un sorriso, una stretta di mano, una nuova amicizia nella gratuità del Servizio. Originario della lontana Calabria, ma residente da circa 20 anni a Viadana, presta lavoro presso l’Istituto Sanfelice di Viadana, in qualità di assistente Tecnico area Chimica/Fisica dove ha visto crescere numerosi giovani.

Presidente dell’Arces di Viadana, prestando assistenza instancabilmente alle famiglie in condizioni di povertà e di soccorso in emergenze locali e nazionali, si è rivisto da quando a 9 anni cominciò da soccorritore ad incarichi di dirigenza. Per Guarino la commozione è grande, nel sentirsi calabro/lombardo ma soprattutto un Italiano con fierezza.

“Si può insegnare senza volerlo, si chiama esempio. Le cose si devono fare non perché qualcuno ci dica grazie, ma si devono fare per sé stessi e per la propria dignità, solo cosi possiamo guardare con onestà gli occhi dei nostri figli”.

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