Tra rassegna stampa
e pensieri sparsi: tappa
a Marcaria e frazioni...
Buongiorno direttore
Leggo, sulle pagine locali, la lettera firmata dal già vicesindaco, Fiorenza Raffagli, che ricorda quando, a Marcaria, si è gridato al miracolo, dopo il bombardamento di un treno carico di munizioni, alla stazione ferroviaria, il 29 novembre 1944, non seguito da una strage, e la contemporanea rivelazione dell’immagine murata della Madonna, nella parrocchiale del capoluogo comunale. Sì, fa sintesi l’edicola votiva “Virgini Matri”, in via Stazione, immortalata, nel 2019, nel progetto lombardo all’url dedicato mufoco.org/tra-cielo-e-terra/
Appena oltre, trovo pubblicate anche le critiche del capogruppo consiliare di minoranza, Stefano Simonazzi, alla delibera di giunta comunale n. 85 del 16/11/2019 “Atto d’indirizzo per la modifica della viabilità in Campitello, piazza Garibaldi, con l’istituzione di parcheggi a sosta regolamentati con disco orario”. Dall’articolo stralcio: “Crediamo anche che snaturare l’area per farci un parcheggio sia una scelta sbagliata, che avrà delle ripercussioni anche sulla piazza stessa, la cui pavimentazione ha subito dei danneggiamenti a causa del continuo passaggio dei mezzi del mercato domenicale. E l’amministrazione cosa fa? Porta ancora più mezzi dopo aver speso oltre 100mila euro per ristrutturarla”. Certo, qualche dato intorno all’ultima spesa sopportata lo si ricava nelle determinazioni comunali n. 132/2018 e 280/2019.
Il ritaglio di giornale aggiorna, puntualmente, la pagina facebook.com/marcaria2016/ Fra le altre, mi chiedo se Ezio Zani, il sindaco (1997>2006) che ha inaugurato la stessa piazza, nel 2001, creda veramente che questa sia stata danneggiata dal passaggio degli ambulanti. Comunque, come si legge cliccando la voce “spazi pubblici”, nel sito web dello Studio Santi che l’ha progettata, parcheggi e “vuoto urbano” sono stati il frutto di riflessione progettuale. Lì, lo documentano anche le fotografie di Vito Magnanini.
Simonazzi, con il gruppo #marcaria2016, arriva nella frazione Campitello, dopo aver sostato tanto nella frazione Casatico, dove, a settembre, è crollata una porzione del tetto di Corte Castiglioni; quanto nella frazione Cesole, dove, in piazza Eufemio Bottoli, per la prima volta, ad ottobre, non si sono fermate le giostre, durante la sagra.
La determinazione comunale n. 403 del 28/11/2019 ricorda che, dal 2013, Corte Castiglioni è nel Distretto culturale “Le Regge dei Gonzaga” con sede nel Comune di Mantova. La quota associativa annuale che il Comune di Marcaria deve versare è pari a 14.500 euro. Quale sia la destinazione d’uso dell’antico complesso immobiliare, però, non è ancora dato sapere. Nemmeno l’Expo2015 è riuscita a far maturare idee. In un’intervista rilasciata alla stampa e pubblicata il 9 agosto scorso, il sindaco Carlo Alberto Malatesta afferma: “Oggi siamo un modello di riferimento per altri Comuni per come abbiamo programmato il lavoro… Ci sono eccellenze che sono già valorizzate, ma bisognerà continuare a lavorare…”. Sarebbe importante conoscere per chi e per che cosa Marcaria risulta modello. Gli articoli di giornale che informano del crollo della porzione di tetto sono datati 27 e 28 settembre. Ebbene, in quei giorni, a Gonzaga, si è tenuto “Coscienza, Conoscenza”, Dieciperdieci Photography Festival, con un programma sviluppatosi in quattro interessanti locations: ex Convento di Santa Maria, Torre civica, Circolo filatelico, Teatro comunale, Villa Canaro. Un esempio, per esempio, di scelte e partnership intelligenti.
Il mancato tradizionale luna park della sagra, a Cesole, ha spinto la cittadinanza a chiedere ed ottenere, il 30 ottobre, nell’ex palestra delle ex scuole elementari, il faccia a faccia fra il consigliere Simonazzi ed il sindaco Malatesta, per capire quale futuro sia riservato alla stessa frazione, sempre meno popolata. Al termine dell’incontro sono uscita molto delusa, come quando, il 18 febbraio 2018, con undici mesi di ritardo, insieme al sindaco Malatesta, ho aperto l’urnetta, nel cippo di piazza Bottoli, contenente i sogni, “cosa farò da grande”, dei bambini delle classi 1987>1990. Lì, dove sono rimasti custoditi dal 15 marzo 1997, quando ho tagliato il nastro dell’inaugurazione della stessa piazza.
Recupero l’articolo “Il ruolo delle comunità. L’Italia salvata dai paesi” di Franco Arminio, pubblicato, il 2 novembre, sul Corriere della Sera. Stralcio: “Gli italiani sono paesani, ma hanno dato le spalle ai paesi… Non c’è un colpevole, sia chiaro, ma un concorso di colpe. Sono senza innocenza, per cominciare, proprio gli abitanti dei paesi. Si può dire che se ne sono andati tutti, specialmente chi è rimasto… il primo problema: la giusta esigenza di dare un ruolo alle autonomie locali nei progetti di sviluppo si incrocia con il metabolismo lento di troppi amministratori”. Cesole, come tutto il territorio marcariese, è più in potenza che in atto. Ho raccolto spunti anche il 26 ottobre, alla Casa del Mantegna, durante “I sapori della nebbia”, nell’intervento di Giancarlo Malacarne. Porta a scoprire il “lupo da pozzo”, il “luf”, presso Corte Mirandola, in viale Risorgimento, fra le righe del suo “Fabula”, racconto in “I colori della nebbia”, libro fotografico di Luigi Briselli e Arrigo Giovannini.
Il sindaco Malatesta è immortalato di fianco al sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, durante l’intitolazione, al patriota risorgimentale, Francesco Siliprandi, di una sala del centro culturale Pognani, a Montanara, ma sembra non abbia ricordato, con eventi, né l’anniversario della nascita, né quello delle morte dell’aero-giornalista Stanislao (Mino) Somenzi (1899-1948) sepolto nel cimitero di Marcaria. Il Futurismo e l’impresa di Fiume non avrebbero potuto garantire approfondimenti e network anche oltre i confini provinciali? Certo, come pure le numerose edicole votive per il progetto lombardo di fotografia partecipata “Tra cielo e terra”. Perché i marcariesi non sono stati informati e coinvolti dall’ecomuseo Valli Oglio e Chiese?
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