Cronaca

Messa in ricordo dei giovani defunti, Santo Stefano si riempie di commozione

C’è un angolo nel cuore di ognuno, dove stremati e stanchi andiamo a depositare la pesante armatura che la vita di tutti i giorni spesso ci impone di indossare.

CASALMAGGIORE – Ha sortito momenti di grande intensità, durante la messa della 10.30 in Duomo, l’iniziativa di un gruppo di amici che hanno voluto ricordare chi se ne è andato prima di loro e troppo presto. Dopo l’omelia di Don Claudio Rubagotti che ha parlato di libertà, di responsabilità, di speranza, di fratellanza e di costanza elementi indispensabili per una convivenza pacifica e serena fra gli uomini, ci sono stati alcuni interventi che hanno emozionato i presenti. I cori dei Joy Voices che hanno accompagnato i passi della messa, Arianna Novelli, che con pathos e partecipazione ha letto prima una poesia di Carlo Bramanti (Credo che nessuno muoia / credo che l’anima in realtà / divenga un’ombra / e al culmine del suo vagare / si adagi ai piedi / d’un fiore non visto. / Quei fiori gialli / di cui son piene / le campagne / quando fai ritorno a casa / e vorresti che lei esistesse) per passare ad elencare i nomi di chi, si è certi, siano ora insieme in un mondo migliore ma sempre con noi; e infine l’Halleluja di Cohen, eseguita magistralmente dalla chitarra acustica e dalla voce di Enrico Benedini, ha creato un momento di profonda commozione, riflessione e raccoglimento tanto è vero che alla fine del brano sono seguiti alcuni istanti di silenzio. C’è un angolo nel cuore di ognuno, dove stremati e stanchi andiamo a depositare la pesante armatura che la vita di tutti i giorni spesso ci impone di indossare.

Giovanna Anversa

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